Al Capitol la prima mondiale del film su Messner

Verrà presentato a Bolzano, presso il cinema Capitol, lunedì 24 settembre alle 19.30 e poi ancora alle 21, in anteprima mondiale, il film “Messner”, scritto e diretto da Andreas Nickel



BOLZANO. Verrà presentato a Bolzano, presso il cinema Capitol, lunedì 24 settembre alle 19.30 e poi ancora alle 21, in anteprima mondiale, il film “Messner”, scritto e diretto da Andreas Nickel e prodotto dalla Movienet Film di Monaco di Baviera.Come il titolo lascia inequivocabilmente capire si tratta di un film dedicato al Re degli Ottomila, diretto da un regista, Andreas Nickel, che aveva già affrontato un mito dell’alpinismo, forse non così conosciuto come quello di Reinhold Messner, quale era la straordinaria famiglia di cineasti e alpinisti himalayani dei Dyrenfurth.

A partire dalla sua infanzia in Val di Funes, lo stesso Reinhold ci accompagna lungo il percorso che lo porta alle montagne più alte della terra, seguendo le orme del padre fin dalla più tenera età. Un vero film lungometraggio di 108 min. con importanti immagini d’archivio, foto storiche e riprese ricostruite con attori. Ma lo stesso Messner viene filmato mentre percorre una lunga e aerea cresta tra ghiaccio e roccia. Una importante produzione che vede la partecipazione della Bayerischen Rundfunk, la televisione bavarese, e della rete franco-tedesca ARTE, nonché della Film Commission BLS sudtirolese, RAI Sender Bozen e del Servizio Audiovisivi della Provincia di Bolzano.

Dopo la prima bolzanina, il film verrà presentato a Monaco il 25, e il 26 a Vienna, mentre l’uscita nelle sale di Austria, Germania e Svizzera e previsto per il 5 ottobre. Tra i protagonisti, nel ruolo di attori al loro debutto, gli alpinisti sudtirolesi Florian e Martin Riegler che interpretano la parte, rispettivamente di Reinhold e Günther Messner negli anni ’70. Mentre il giovane Kammerlander viene interpretato dall’alpinista francese Maxime Belleville, prematuramente scomparso dopo le riprese nel 2011 sul Monte Bianco.

Tra gli intervistati oltre ai fratelli, Helmut, Hans-Jörg e Hubert, i compagni di spedizione Hans Kammerlander e Peter Habeler, la dottoressa Ursula Grether-Endres, medico in una delle spedizioni e sconosciuta ai più. Mancano le sorelle dello scalatore, che avrebbero potuto fornire una visione femminile del giovane Messnner e la prima moglie Ushi Demeter che ebbe un ruolo molto importante negli anni immediatamente successivi alla tragedia del Nanga Parbat del 1970 dove scomparve in circostanze drammatiche il fratello Günther.

Fu lei, infatti, che accompagnò Reinhold Messner nel 1971 nella prima ricerca del fratello sul versante Diamir della montagna del Karakorum, ricerche che si conclusero solo dopo il 2000 con il ritrovamento, prima di un osso della gamba del fratello e, poi successivamente, di altre parti del corpo e dell’attrezzatura, ritrovamento che mise fine a trent’anni di polemiche e tribunali e che confermarono definitivamente la prima versione di Reinhold Messner sulle circostanze della morte del fratello.

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