L’assessore all’ambiente Letrari: «Abbiamo intensificato i turni di pulizia, mi appello al senso civico»

Al lido di Bressanone una discarica a cielo aperto

Bessone (Lega Nord): «Il parco è sempre più trascurato dal Comune»


Silvia Siano


BRESSANONE. L'area lido di Bressanone, un polmone verde all'interno della città, è una discarica a cielo aperto. Il degrado del parco è ogni giorno più evidente e presta il fianco, oltre che all'indignazione, anche alle schermaglie politiche. «Quel bel parco dove mamme e bambini potrebbero passeggiare e giocare è sempre più trascurato», commenta Massimo Bessone, consigliere comunale della Lega. «Una montagna di immondizia ovunque - prosegue - nel lago galleggiano decine e decine di rifiuti di ogni tipo, sulle panchine bisogna spostare la spazzatura per sedersi. Ebbene abbiamo un lido, che nonostante sia di proprietà del Comune, in Comune a nessuno interessa». E l'assessore all'ambiente, Elda Letrari, si dice dispiaciuta ma non placa la polemica quando ammette che «il problema dell'immondizia al lido è noto da tempo».  «L'amministrazione - si difende - cura il lido, così come le altre aree verdi del Comune. Il nostro giardiniere si occupa della manutenzione del manto erboso, la municipalizzata della pulizia». E nonostante gli addetti passino due volte alla settimana per raccogliere i rifiuti, alla maleducazione della gente, non c'è limite. «Faccio un appello - prosegue l'assessore - alle persone che sporcano un bene di tutti: le invito a comportarsi in modo più civile. E chiedo ai cittadini di aiutarci e di segnalarci gli episodi di inciviltà».  Mentre Letrari fa appello al senso civico, Bessone picchia duro. «Mi sembra - dice - che ci sia la volontà di lasciare andare il parco alla deriva. L'affitto del bar inserito nella struttura non fa gola a nessuno perché cade a pezzi. Forse, i 200 mila euro spesi, per ora, tra affitti, architetti, riunioni e comitati per il Giardino Vescovile, potevano essere spesi per risistemare l'edificio del lido e darlo in affitto a qualcuno. In effetti mentre il parco a sud della città è di proprietà del Comune, il Giardino Vescovile è solo in affitto».  Invece l'amministrazione conta sull'intervento dei privati, che risolverebbe anche il problema del degrado.  «Stiamo aspettando la fine dell'anno - conclude Letrari - per raccogliere le proposte di imprenditori che intendano gestire la struttura all'interno del parco, poi decideremo il da farsi». Sul numero delle richieste pervenute all'amministrazione, l'assessore preferisce non sbilanciarsi. «Se non troveremo nessuno - conclude - interverremo noi e quando la struttura tornerà a funzionare, si risolverà anche il problema del degrado». Secondo Bessone, i presupposti per la vendita del parco ad un privato, ci sono tutti. «Qualcuno - conclude - che con spirito imprenditoriale sarà in grado di guadagnare tanti soldi». Intanto l'immondizia resta.

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