il ricordo DEL SINDACALISTA 

alberto stenico 

LE MILLE BATTAGLIE DI SERGIO COSTALBANO



Del grande amico Sergio Costalbano, morto pochi giorni fa a 82 anni, rimane a me innanzitutto la sua gentilezza. Un tratto del carattere, questo della gentilezza, che lo ha accompagnato in tutte le numerose esperienze sindacali, civili e politiche. Il sorriso, due occhi buoni, un bel modo di fare con le persone, ma anche sempre un attento spirito critico, competenza e concretezza.

Dirigente della Camera del Lavoro di Bolzano, segretario provinciale, tra l'altro, del sindacato delle costruzioni, la Fillea Cgil/Agb, Sergio Costalbano ha dato un contributo significativo alla storia del sindacato e delle relazioni industriali nella nostra provincia. Nei cantieri, nelle aziende del legno, alla Lasa Marmo, a Monteneve/Schneeberg, ha dato informazioni e sostegno efficace ai lavoratori ed ha saputo costruire rapporti di fiducia e credibilità con le imprese. La sua presenza e la sua personalità sono state decisive nella conclusione positiva di vertenze difficili come i rinnovi dei contratti provinciali o le crisi di aziende industriali. Ricordo la drammatica vicenda della Cellsa di Bolzano, decisa a chiudere gli impianti dopo una grande esplosione che era costata la vita a tre operai. Alla trattativa per ottenere la ristrutturazione degli impianti e la continuità dell'occupazione, la Giunta Provinciale ed il Presidente Magnago non erano per nulla convinti di questa ipotesi: ci fu però un intervento di Sergio Costalbano, talmente appassionato e ben argomentato da incidere sull'esito dell'incontro. Uscendo dalla sala di Giunta, l'Assessore Giorgio Pasquali mi sibilò in un orecchio "Quello di Costalbano è stato un intervento veramente magistrale, ci ha fatto cambiare idea". Sergio Costalbano ha contribuito inoltre a creare la Cassa Edile, strumento di sostegno al reddito di decine di migliaia di operai, ma si è reso disponibile anche su tanti altri temi di interesse sociale. La casa, le tariffe, i contratti delle piccole categorie. Ha espresso sempre le sue idee, le sue critiche, ha saputo anche lavorare "in minoranza", ma ha mantenuto sempre la massima lealtà verso l'organizzazione sindacale. Anche nei momenti del forte vento nazionalista, ha coltivato ed educato gli altri all'amore per la propria terra ed al rispetto per le diverse culture. Del resto anche la storia del suo cognome originario "Köstenbaumer" è una testimonianza delle vicende complesse di questa terra.

A lui dobbiamo molto, a lui io devo molto e lo ringrazio per quello che ha fatto.

Grazie Sergio, amico gentile.













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