Albo dei medici: ora c’è la legge per i germanici 

Bolzano. La Provincia prova a lanciare sul tavolo del governo la legge che consente l’iscrizione all’albo dei medici dell’Alto Adige anche a chi parla solo il tedesco e non l’italiano. La norma è...



Bolzano. La Provincia prova a lanciare sul tavolo del governo la legge che consente l’iscrizione all’albo dei medici dell’Alto Adige anche a chi parla solo il tedesco e non l’italiano. La norma è stata approvata ieri in consiglio provinciale all’interno del disegno di legge n.30 «Disposizioni per l’adempimento degli obblighi della Provincia autonoma di Bolzano derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea (Legge europea provinciale 2019)», approvato con 24 sì, 1 no e 5 astensioni (vedi anche articolo a lato). La speranza della giunta è che il governo non impugni la legge. Altrimenti, ha anticipato ieri il presidente Arno Kompatscher, si lavorerà a una norma di attuazione, «che richiede però da uno a tre anni». Il caso è diventato di attualità a causa della decisione dell’Ordine dei medici di escludere Thomas Müller, austriaco, primario del Laboratorio del San Maurizio, a causa della sua conoscenza insufficiente dell’italiano. La delibera dell’ordine è stata ora ritirata, in attesa di indicazioni del ministero. Ma il problema resta e la Provincia intende intervenire.

Le regole

La direttiva Ue sul tema va applicata anche in Alto Adige, ha precisato Kompatscher, «qui però deve bastare la conoscenza di una delle due lingue ufficiali: questo si può disporre con legge provinciale, proprio in quanto c’è già una base offerta da direttiva Ue e Statuto. Credo che il governo italiano non si permetterà di impugnare questa legge: l’impugnazione sarebbe un grave affronto, e comunque non ci sarebbero problemi davanti alla Corte costituzionale». La legge prevede dunque che «tenuto conto delle specificità territoriali della Provincia autonoma di Bolzano, con particolare riferimento alla tutela delle minoranze linguistiche, l’ordine o collegio professionale competente per l’iscrizione ai sensi della direttiva 2005/36/CE, e successive modifiche, e del decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206, e successive modifiche, nel caso della sola conoscenza della lingua tedesca, limita gli effetti dell’iscrizione all’esercizio della professione nel territorio della Provincia autonoma di Bolzano». Insomma, sarà sufficiente il tedesco per iscriversi agli albi, ma ciò consentirà l’attività professionale solo in provincia e nell’ambito privato, fatto salve le deroghe nella sanità.

L’acqua

Discussione ieri in aula anche sulla norma dedicata ai canoni idrici, articolati in un importo da corrispondere una tantum al rilascio della concessione per la realizzazione di un nuovo punto di prelievo, un canone annuale per tutte le concessioni e un canone una tantum solo in caso di licenza di attingimento. Andreas Leiter Reber (Freiheitlichen) ha difeso i contadini, mentre Riccardo Dello Sbarba (Verdi) ha sottolineato che «è consolidata anche a livello europeo la convinzione che l’acqua, bene comune e risorsa scarsa, non è gratis». Gerhard Lanz (capogruppo Svp) ha difeso la norma: «Il tema dell’acqua riguarda tutti: se si vuole tutelare l’ambiente, è giusto prendere un’iniziativa in questo senso».













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