All’Agenzia dei contratti «premi» per 230 mila euro

La Provincia ha approvato indennità d’istituto per 3 anni legate anche ai risultati Il «bonus» giustificato con la responsabilità, il rischio e i costi per l’assicurazione


di Massimiliano Bona


BOLZANO. I dipendenti dell’Agenzia provinciale «per i procedimenti e la vigilanza in materia di contratti pubblici» da martedì hanno un motivo in più per completare in tempi rapidi il maggior numero possibile di pratiche. La giunta provinciale, infatti, ha approvato, su richiesta del direttore dell’Agenzia, un fondo di 233 mila euro per 3 anni per le cosiddette «indennità d’istituto», una sorta di «premio» che sarà commisurato anche al rendimento e al numero di procedimenti seguiti. L’esecutivo altoatesino - che ha rimarcato «il servizio prezioso svolto e il risparmio dei costi connesso» - ha autorizzato «indennità» per 60 mila euro nel 2014, per 80 mila euro nel 2015 e per 93 mila euro per il 2016, anche perché il numero dei dipendenti dovrebbe salire da 36 a 49. Per i vertici dell’Agenzia è anche una questione di maggiore responsabilità giuridica.

«Considerato l’alto numero di appalti da gestire il direttore dall’Agenzia - si legge nella delibera della Provincia - non può assumere da solo la responsabilità come unico responsabile del procedimento (Rup) per ogni singolo appalto». Il direttore deve pertanto delegare una parte di questi compiti e delle procedure connesse agli altri dipendenti dell’Agenzia che ne assumeranno anche la relativa responsabilità giuridica. «Questo comporta per i collaboratori interessati un maggiore rischio e una maggiore responsabilità, oltre alla necessità di accollarsi il costo di un’assicurazione, visto che tali spese non possono essere assunte dall’amministrazione provinciale». Le modalità di corresponsione delle indennità sono legate anche al merito. Ad attribuirla, di volta in volta, è il direttore ai singoli dipendenti in base a criteri predeterminati. Si terrà conto del servizio in senso stretto (numero delle gare assegnate, responsabilità verso l’interno e l’esterno ecc.) ma anche dei risultati ottenuti. La Provincia fa riferimento, infatti, «al numero degli appalti portati a termine, alla qualità dei risultati ottenuti, alla qualificazione professionale, alla redazione di testi normativi, all’attività formativa» ed altro ancora. «La misura minima dell’indennità - si legge nella delibera - è pari al 5% e quella massima al 45% dello stipendio iniziale del livello retributivo inferiore della qualifica funzionale di appartenenza». Il direttore proporrà la concessione di un acconto semestrale dell’indennità e disporrà poi il saldo a fine anno «sulla base della prestazione complessiva conseguita». Secondo i sindacati i fondi per le indennità di istituto dovrebbero essere disciplinati con il contratto collettivo. Inoltre è stato rimarcato che il contratto di comparto del 2002 «dovrebbe essere urgentemente rivisto».

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