Alla casa di riposo di Egna manca personale bilingue

Sindaco costretto a firmare un’ordinanza per sette dipendenti senza patentino La «Griesfeld» è considerata una delle eccellenze del panorama provinciale


di Massimiliano Bona


EGNA. Il bilinguismo nelle case di riposo della Bassa Atesina sembra essere sempre più una lontana chimera. Il personale assunto, anche quello a termine, pur garantendo alti standard qualitativi e la necessaria professionalità, non offre altrettante garanzie per quanto concerne la conoscenza della seconda lingua.

Lo si evince dall’ultima tornata di contratti firmati dalla struttura della Bassa Atesina, che ha potuto riempire i (numerosi) posti vacanti in pianta organica solamente grazie a sette ordinanze firmate dal sindaco Horst Pichler, che fa riferimento alla necessità di «mantenere il servizio di assistenza geriatrica nell'azienda pubblica per servizi alla persona Griesfeld di Egna».

Proprio la Griesfeld, tra l'altro, è una delle case di riposo note per gli standard elevati in provincia di Bolzano. Molti la inseriscono, a ragione, fra le eccellenze della nostra provincia. Ma vediamo i profili per i quali c'è oggettivamente una certa carenza soprattutto in Bassa Atesina.

In quest'occasione sono stati assunti operatori diversi originari del Sud Italia, ma anche dell'Est ma anche qualche bolzanino, che evidentemente non ha avuto modo di frequentare un istituto plurilingue. Hanno ottenuto tutti un contratto a tempo determinato di sei mesi, da gennaio a giugno del prossimo anno.

Loris Largher, ventiseienne di Laghetti, ha ottenuto un incarico da operatore socio-assistenziale per 28 ore la settimana, Franco Bruno di Reggio Calabria (classe 1987) farà l'infermiere professionale a tempo pieno (38 ore la settimana). Contratto di sei mesi anche per Mariarosa Forza, assistente geriatrica residente a Laghetti di Egna (28 ore a settimana), Maria Rosaria Feola, casertana, che farà l'infermiera professionale per 38 ore la settimana, Renata Urszula Clemens, infermiera professionale polacca (part time di 19 ore la settimana), Maria Jolanta Dulniak, infermiera professionale polacca che presterà servizio per 38 ore e per il fisioterapista bolzanino Fabrizio Bonifacio, assunto anche lui per sei mesi per 38 ore la settimana.

Proprio ad ottobre anche il sindaco di Salorno Giorgio Giacomozzi aveva firmato, per le stesse ragioni, due contratti a termine con due professioniste trentine per la fondazione Kofler. Vista la situazione di oggettiva carenza di certe figure in questo settore, che si trascina da anni in certe zone, la Provincia potrebbe prendere seriamente in considerazione l'opportunità di stabilizzare il personale. Anche quello senza patentino.

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