Cgil, Cisl e Uil: in difficoltà giovani, donne e over 50. L’assessore all’economia: Austria e Italia stanno peggio

Allarme disoccupazione: sfiora il 4%

L'Astat: picco da oltre 20 anni. Sindacati preoccupati, Widmann rassicura


Mirco Marchiodi


BOLZANO. Dopo oltre vent'anni, la disoccupazione media annuale in Alto Adige torna a superare il 3%. Ma a preoccupare è il fatto che non ci sono segni di rallentamento e ormai si viaggia verso il 4%. Per Bolzano è un record negativo. Ieri l'Astat ha diffuso i dati 2011 relativi al mercato del lavoro. Sale il numero di occupati, ma sale anche quello di disoccupati. Non è una contraddizione: tra gli occupati aumentano i precari e gli stagionali (e questo spiega la crescita del numero assoluto dei lavoratori), ma dall'altra aumentano anche le persone in cerca di lavoro (a chi l'ha perso si aggiunge chi in passato un'occupazione non la cercava neanche, ma che adesso non può più permettersi di restare a casa, ad esempio perché in famiglia un solo stipendio non basta più).

I NUMERI. Anno 2008, quello pre-crisi. In Alto Adige la disoccupazione era al 2,4%, uno dei punti più bassi della storia. Le persone in cerca di lavoro erano 5.700, un numero fisiologico. Nel 2011 il tasso di disoccupazione è salito al 3,3%, le persone in cerca di occupazione sono 8.300. «È la prima volta da oltre 20 anni che si supera la soglia delle 8 mila persone in cerca di lavoro», afferma l'Astat. E il trend è in netto peggioramento. L'ultimo trimestre del 2011 è stato da brividi: disoccupazione al 3,8% con quella femminile salita al 5% (2,9% quella maschile, oltre il 6% quella giovanile) e numero di persone in cerca di occupazione ormai a quota 9.700. E a gennaio 2012 le persone in cerca di lavoro erano già più di 10 mila.

I SINDACATI. «Un aumento consistente che non può non preoccuparci», commenta Lorenzo Sola, segretario provinciale della Cgil, che si aspetta qualche intervento a livello locale, a partire dalle politiche di riqualificazione e dal rilancio delle costruzioni puntando sul risparmio energetico. È la ricetta indicata anche da Toni Serafini, segretario provinciale Uil: «Il settore delle costruzioni è quello che sta soffrendo di più, coi risanamenti energetici si creerebbero posti di lavoro oltre che risparmiare energia. E poi bisogna aiutare i giovani: l'innalzamento dell'età pensionabile ha bloccato molte uscite e di conseguenza anche molte assunzioni». Un intervento immediato lo chiede anche Michele Buonerba della Cisl: «La situazione è grave, senza gli stagionali la disoccupazione in Alto Adige sarebbe ancora maggiore».

I POLITICI. Luis Durnwalder lo ha ammesso poche settimane fa: la piena occupazione è a rischio. L'assessore all'economia Thomas Widmann, invece, cerca di tranquillizzare: «In Europa la disoccupazione è al 10,2%, in Italia al 9,3%, in Austria al 4,2%. Noi stiamo meglio e ci stiamo muovendo per migliorare ancora. La Bls sta cercando di far insediare in Alto Adige nuove aziende per aumentare i posti di lavoro, e a livello commerciale stiamo facendo il possibile per rivitalizzare i centri cittadini. In più c'è la riforma del lavoro di Monti: se passerà - è convinto Widmann - produrrà effetti positivi su economia e occupazione».

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