Allarme per il biossido, A22 nel mirino

Presentati i dati sulle emissioni: sforano anche le polveri sottili. Theiner: «Abbasseremo i limiti e lanceremo l’eurovignetta»


di Alan Conti


BOLZANO. Biossido di azoto e polveri ultra sottili continuano a preoccupare Bolzano e il territorio provinciale. Ieri sono stati presentati dal gruppo di lavoro provincial i dati sulla qualità dell’aria in tutto l’Alto Adige e il bilancio è in chiaroscuro. Se da una parte ci sono sostanze che rimangono ampiamente sotto i limiti della preoccupazione come le Pm10, altre presentano delle concentrazioni spesso elevate. Con cause diverse tra loro. Il biossido di azoto, per dire, è legato a doppio filo con il traffico veicolare mentre le polveri sottili (in particolare il temibile benzoapirene) sono da collegare direttamente agli impianti di riscaldamento.

Biossido di azoto. Sotto al lente di ingrandimento, come detto, finisce il biossido di azoto dove si confermano i superamenti medi annuali, anche per le difficili condizioni meteo. «Stiamo lavorando per affrontare la questione - ha spiegato l’assessore provinciale all’ambiente Richard Theiner - e nel marzo 2014 abbiamo approvatio in giunta un pacchetto per la riduzione dell’inquinamento dell’A22». Dentro c’era anche il discusso abbassamento dei limiti di velocità. «Non esiste ancora nulla di concreto perchè a Roma le misure vengono salutate con favore dal Ministero della Salute e con diffidenza da quello dei Trasporti. Secondo un progetto che abbiamo presentato anche all’Unione Europea c’è la volontà di modulare la velocità nelle tratte tra Bolzano Nord e Bolzano Sud, Egna/Ora e San Michele. L’approvazione potrebbe arrivare in primavera». La nuova concessione dell’AutoBrennero, poi, apre anche nuove opportunità. «Questa novità ci offre la possibilità di introdurre l’eurovignetta e il principio per cui chi inquina di più deve necessariamente pagare di più». Che l’attenzione sul biossido di azoto sia abbastanza elevata, comunque, lo testimonia anche la nuova stazione di rilevamento lungo la superstrada MeBo in arrivo a Terlano. Servirà ad ampliare i dati sulla tratta che, finora, era coperta unicamente da una centralina installata a Gargazzone.

Polveri Sottili. Le condizioni climatiche non hanno aiutato nemmeno le polveri sottili. Se il biossido di azoto colpisce in particolare l’area urbana di Bolzano in questo caso ci troviamo di fronte a un caso diffuso anche nelle zone rurali. «Non c’è stato nel 2015 un superamento del valore limite annuale con più di 35 sforamenti giornalieri - spiega il direttore del laboratorio di chimica e fisica dell’Appa Luca Verdi - ma a questo aspetto bisogna prestare particolare attenzione per la sua connessione con il benzoapirene che è una sostanza cancerogena». Attenzione agli impianti di riscaldamento. «Studiando la relazione con quanto avviene nelle zone con traffico veicolare ci accorgiamo che i loro valori dipendono proprio dalla combustione di questi impianti. È necessario fare tutte le rilevazioni possibili ai camini delle grandi strutture e sviluppare un’attenzione maggiore tra i privati. Il riscaldamento a legna, per esempio, è in grado di sprigionare diversi fumi preoccupanti se non è curato nel dettaglio». «Il 50% dell’inquinamento da polveri sottili Pm10 arriva da lì - specifica Georg Pichler, direttore dell’ufficio aria e rumore dell’Appa - con punte del 70% nelle zone rurali. Su 90mila impianti a legna circa l’86% è di piccole dimensioni. La sensibilizzazione, quindi, gioca un ruolo centrale». C’è, poi, il caso di Laces. «Abbiamo dei superamenti costanti - riprende Verdi - e la situazione si fa molto più complessa quando manca il vent. I due elementi sono collegati».

Ozono. La calda estate passata ha lasciato il segno sulle concentrazioni dell’ozono in provincia. Non a caso nei mesi di giugno, luglio e agosto ci sono stati diversi superamenti della soglia di informazione di 180 milligrammi per metro cubo sul Corno del Renon e in Bassa Atesina. «Qui purtroppo non sono possibili contromisure - continua Verdi - è l’unica strategia da tenere è quella dell’informazione tempestiva a tutta la popolazione per evitare l’esposizione delle persone maggiormente a rischio durante questi sforamenti tipicamente estivi».

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