Il caso

Allarme scuola: «Pensionamenti e malattie, si rischia il crollo» 

Nel personale non docente manca ricambio generazionale, ma le graduatorie sono vuote. I sindacati chiedono un incontro urgente alle Intendenze. I presidi sottoscrivono il documento



BOLZANO. Licenziamenti, malattia, richieste di trasferimento, stati depressivi. Segretari scolastici, personale amministrativo e ausiliario, bibliotecari scolastici, tecnici di laboratorio e custodi le conseguenze dei progressivi tagli alle risorse del personale le sentono sulla loro pelle. 

Senza un intervento strutturale, l’ondata di pensionamenti ormai prossima darà il colpo di grazia a chi le scuole le tiene aperte, pulite, vive, sicure.

«Stiamo vivendo un’emergenza», l’avvertimento di Klaus Lafogler, funzionario del Sindacato dei dipendenti provinciali (Gs), che insieme a Fp Cgil, Asgb, Uil Fpl e Fp Cisl chiede alle autorità amministrative responsabili, alle tre intendenze scolastiche e ai rappresentanti politici (gli assessori provinciali Giuliano Vettorato, Philipp Achammer e Daniel Alfreider) un incontro urgente per discutere i problemi emersi durante una serie di assemblee sindacali unitarie che per la prima volta, tra lo scorso 17 maggio e il 7 giugno, a Silandro, Merano, Bolzano, Egna, Vipiteno, Bressanone e Brunico, hanno coinvolto personale scolastico di tutti e tre i gruppi linguistici.

I problemi affondano le radici nella legge di stabilità del 2010, con la quale il governo Monti prevedeva un taglio alle risorse del personale del 3 per cento. 

«Poi però si è andati molto oltre, arrivando al 13-14 per cento in Alto Adige – così Lafogler – e questo ha influito sul carico di lavoro». 

Negli anni le sigle sindacali hanno incontrato più volte i rappresentanti politici e l’ufficio del personale. «Con Achammer, soprattutto, mentre con la parte delle scuole italiane il dialogo è stato più difficoltoso», nota. 

Attraverso un lavoro in rete con Ipl, Consigliera di fiducia e Comitato pari opportunità e nel corso delle assemblee è stato elaborato un documento tecnico sui problemi pre e post Covid. 

«Sarà sottoscritto dai funzionari e delegati sindacali e dai dirigenti scolastici con potere decisionale, che hanno compreso a fondo il problema e sostengono il personale». Lafogler si riferisce ad esempio a Marco Fontana, a Cristina Crepaldi, a Christoph Josef Kofler, a Raffaella Lago.

Tra le principali questioni sul tavolo, la mancanza di personale, l’insoddisfazione rispetto a stipendi e premi di produttività, e l’assenza di ricambio generazionale, perché da tre-quattro anni le graduatorie dove poter pescare personale per le sostituzioni sono vuote e il pubblico impiego non è più attrattivo. Le richieste generali sono di rivedere la valutazione dello stress da lavoro correlato e di soprassedere all’obbligo di patentino di bilinguismo nel caso si cerchi con urgenza personale sostitutivo. Il personale ausiliario inoltre chiede di rivedere il calcolo delle superfici di pulizia, dato che l’utilizzo dei locali scolastici è cambiato, mentre il personale delle segreterie vorrebbe sapere a chi rivolgersi, negli uffici delle intendenze scolastiche, per avere supporto tecnico e giuridico quando necessario. S.M.













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