Alpini in piazza Vittoria, no della Svp

Ma Spagnolli avverte: «Il percorso è deciso, mi offro io come garante»



BOLZANO. Gli alpini dell'adunata nazionale non potranno sfilare fino in centro. Le penne nere lo avevano sperato, ma è escluso definitivamente l'approdo in piazza Walther o piazza Domenicani. Il corteo da 90-100 mila alpini del 13 maggio terminerà in corso Libertà, all'imbocco di piazza Vittoria. E qui i problemi nascono in casa Svp.

«Il Monumento alla vittoria non potrà in nessun modo essere coinvolto politicamente», avverte il vicesindaco Klaus Ladinser. «Ho deciso io e mi faccio garante che l'adunata si svolga senza provocazioni», spiega il sindaco. Il percorso è ormai deciso. E' stato chiuso nel vertice di martedì del comitato organizzatore e ieri è stato vagliato metro dopo metro dal segretario generale dell'Ana Silverio Vecchio, che ha percorso a piedi tutto il tracciato.

Ladinser è irritato: «Ho sempre detto che il corteo doveva terminare in piazza Mazzini. Era scontato che una folla così enorme non potesse arrivare fino al centro, ciò avrebbe comportato problemi irrisolvibili con il deflusso del corteo, ma se la scelta cadrà su piazza Vittoria, allora avverto con fermezza: attenzione al Monumento».

Il sindaco Luigi Spagnolli si assume tutte le responsabilità: «Mi faccio garante della serenità del corteo. E' arrivata da me la parola definitiva sull'itinerario e la soluzione migliore logisticamente è che il corteo termini in corso Libertà, perché lì gli alpini avranno più vie in cui defluire».

Scartato il centro, fino a pochi giorni fa l'alternativa era chiudere il corteo subito dopo ponte Talvera: una soluzione che avrebbe provocato un "tappo" umano ritenuto non gestibile. Fissato l'approdo al termine di corso Libertà, la partenza è stata arretrata da piazza Matteotti all'incrocio tra via Milano e via Montecassino.

Il percorso, riassume Sandro Repetto (delegato del Comune), si attesta su 2,3 chilometri. Via Milano, via Torino, via Roma, corso Italia, corso Libertà. Volendo guardare ai simboli politici, l'arrivo prima del ponte Talvera evita che il corteo ufficiale sfili a lato del Monumento, altra eventualità guardata con occhio torvo dalla Svp. Resterà la enorme tribuna d'onore davanti a piazza Tribunale, ma gli organizzatori precisano che sarà talmente alta da chiudere la vista sul bassorilievo di Mussolini.

Repetto si sfoga: «Lavoriamo senza condizionamenti politici. Gli alpini sono gente seria e dal mondo sudtirolese non sento pressioni». Spagnolli è più che ottimista: «Andrà tutto bene. Lavoro perché accada». Uno alla volta, Spagnolli sta contattando gli interlocutori sensibili. Ha iniziato con Schützen e destra tedesca e ora organizzerà gli incontri con la destra italiana: «A scanso di equivoci, anticipo che il monumento sarà sorvegliato a dovere per evitare qualsiasi tentazione. Penso a qualche nazionalista italiano, perché ho capito che la destra tedesca non è felice, ma si limiterà a osservare. Sta a noi italiani la responsabilità che vada tutto bene».

Elmar Thaler, comandante degli Schützen, conferma: «Non organizzeremo proteste. Di più, staremo ben lontani da Bolzano. Con tutti quei tricolori...». Infatti il comitato ha fatto il punto sulle bandiere: arriveranno da Torino 25 mila tricolori per la vendita. Ma i numeri si annunciamo superiori. A Torino, ultima adunata, hanno contato 110 mila bandiere.

Intanto, la logistica è già in movimento. Sono stati spediti da Torino container con lavandini, 2000 brande, 800 letti a castello, coperte, lenzuola. Intanto, per questioni organizzative, la città è stata divisa in quattro settori (A, B, C e D) ognuno dei quali sarà controllato da un sottocomitato, che gestirà le relative aree di pernottamento.

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