Alpinismo, Messner riapre la diatriba con Maestri: "Lui sul Cerro Torre non ci è arrivato"

Il re degli Ottomila, Reinhold Messner, torna a ribadire che Cesare Maestri non ha raggiunto la cima del Cerro Torre nel 1959



TRENTO. Il re degli Ottomila, Reinhold Messner, torna a ribadire che Cesare Maestri non ha raggiunto la cima del Cerro Torre nel 1959. Lo fa a Trento, a margine della presentazione della 59/a edizione del TrentoFilmfestival, la principale rassegna internazionale di pellicole di montagna, dal 28 aprile al 1 maggio.

''E' dimostrato - dice Messner - che Maestri nel 1959 non ci è arrivato, perché chi è passato dopo non ha trovato ciò che dice di avere lasciato'', fatto che l'interessato ha sempre negato. E' dunque una polemica non nuova questa su una vetta, in Patagonia, tra le più inaccessibili al mondo, con una parete granitica di circa 800 metri verso una cima ricoperta da un fungo di ghiaccio perenne.

Proprio di questa vetta intanto si parla a Pinzolo, terra di Maestri, in un incontro che lo vede assente: i protagonisti saranno infatti lo stesso altoatesino Messner e il trentino Ermanno Salvaterra, che ha ripercorso nel 2005 la via di Maestri, senza trovare tracce di precedenti passaggi.

''Anche Salvaterra - ha aggiunto Messner - che in passato aveva difeso Maestri, mi sembra ora sia d'accordo e sarebbe buono se il Festival del cinema della montagna avesse il coraggio per portare avanti questo dibattito e chiarire la questione''.

Una polemica analoga c'era stata a lungo anche per la vicenda del K2, ''che però il Cai (Club alpino italiano) - evidenzia Messner - ha pulito con grande coraggio, grazie alla documentazione di Ardito Desio'', capospedizione, ''documentazione che però per il Cerro Torre non esiste, perché di Maestri ci sono solo racconti'' chiarisce il re degli ottomila. Il riferimento al K2 è alla conferma da parte del Cai della versione di Walter Bonatti, nella spedizione in cui nel 1954 conquistarono la cima Lino Lacedelli e Achille Compagnoni.

Bonatti venne accusato di essersi ostinato a bivaccare all'aperto e di avere abbandonato l'hunza (membro popolazione himalayana) Mahdi, con lo scopo di tentare la vetta, mentre Bonatti aveva spiegato di non avere trovato i due, che avevano sistemato il campo successivo in un luogo diverso e più alto rispetto a quello concordato.













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