BOLZANO

Altri due chili di eroina a Bolzano: ora è allarme

Ancora un arresto della polizia: in due giorni bloccati quasi 4 chili di stupefacente destinato ai giovani di Bolzano


di Alan Conti


BOLZANO. A Bolzano è allarme eroina.

Eroina «dolce» per i ragazzi: un arresto Fermato al casello un 49enne con 1,4 chili di droga «caramellata». La Mobile: «Viene fumata ed era destinata a Bolzano»

Adesso lo dicono i numeri dopo l’arresto, l’altro giorno, del cittadino albanese di 36 anni Igli Lako in viale Venezia. Nella sua Opel Corsa trasportava due chili di eroina “caramellata” nascosta sotto il sedile posteriore. Stessa varietà dello stupefacente sequestrato venerdì scorso al 49enne Giuseppe Limardo, stessa rotta dalla Lombardia a Bolzano e persino stesso paese di provenienza: Saronno in provincia di Varese. Il canale è aperto e la piazza bolzanina è diventata, di colpo, particolarmente redditizia per il racket. In quattro giorni gli agenti della questura di Bolzano hanno intercettato quasi 4 chili di droga pesante. «Di solito per raggiungere un simile quantitativo ci mettiamo circa tre anni» osserva il capo della squadra mobile Giuseppe Tricarico. Tanti indizi forniscono una prova: «Dobbiamo porci qualche domanda e combattere questo fenomeno sia con la nostra azione repressiva sia con la prevenzione basata sull’informazione. L’eroina è terribile: è in grado di sviluppare una dipendenza feroce con danni collaterali impressionanti. Distrugge le persone. Distrugge i nostri giovani». Già, proprio i ragazzi sono una delle chiavi di questa nuova vita dell’eroina. «Era scomparsa per qualche anno. In un mercato altamente competitivo, il “buco” con la siringa ha sempre fatto paura alle nuove generazioni. Queste nuove varietà, però, sono pensate anche per l’inalazione e hanno ripreso subito piede. Se aggiungiamo che si tratta della droga più cara, ecco che il quadro per i pusher, adesso, è tornato perfetto».

Bolzano, arrestato con due chili di eroina

BOLZANO. Ancora un sequestro di eroina destinata al mercato bolzanino da parte degli agenti della questura di Bolzano. Stavolta in manette è finito un albanese con 2 chili di "caramellata". (Video Fornari

L’operazione. L’arresto di Igli Lako, come detto, porta alla luce una indiscutibile connessione tra la Lombardia e Bolzano. Il cittadino albanese è stato fermato durante un controllo in viale Venezia. Gli agenti hanno subito verificato alcuni elementi che lo collegavano a Giuseppe Limardo, il 49enne lombardo arrestato venerdì scorso con 1,4 chili di eroina al casello di Bolzano Nord. Entrambi, infatti, sono residenti a Saronno (Varese) e addirittura Lako era stato fermato in passato a bordo di una vettura intestata proprio a Limardo. Inevitabile un controllo accurato da parte degli agenti che hanno rinvenuto piuttosto facilmente i 2 chili di eroina dal valore di 150.000 euro nascosti sotto il sedile posteriore della Opel Corsa. La droga era suddivisa in 4 panetti da circa mezzo chilo ciascuno. Lako è stato immediatamente arrestato e trasferito nella casa circondariale di via Dante. Prima, però, i poliziotti lo hanno interrogato per carpire qualche informazione utile. L’albanese si è trincerato un muro di silenzio negando persino di conoscere Limardo (di cui, però, guidava la macchina tempo fa). Niente è trapelato, ufficialmente, sulla destinazione finale della droga. «Non abbiamo idea di dove fosse diretto» chiude velocemente Tricarico.

Le indagini. La sensazione, però, è che qualche preziosa pista sia emersa dalla doppia operazione. Il fermo del veicolo di Lako in pieno centro cittadino alle 10 di mattina potrebbe non essere figlio di un semplice controllo estemporaneo, ma gli inquirenti si muovono con la massima cautela. Le informaziomi che trapelano sono quelle strettamente necessarie a non compromettere ulteriori investigazioni. «In occasione dell’arresto di Limardo potevamo avere qualche dubbio sulla destinazione dell’eroina. Era uscito a Bolzano Nord: poteva recarsi anche fuori dal capoluogo» chiude Tricarico. «Con Lako, invece, abbiamo avuto la conferma che l’eroina doveva arrivare a Bolzano. Teniamo presente che il capoluogo è spesso centro di spaccio per altre realtà. Probabilmente l’eroina arriva qui dall’est (Pakistan, Afghanistan) seguendo la rotta balcanica fino alla Lombardia. Da lì partono i corrieri».













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