Appiano, hotel di lusso al posto dei meli

Previsti 56 posti letto e 7 mila metri cubi a Colterenzio. Il vicesindaco di Appiano Cleva: «Iter lungo, impatto mitigato»


di Massimiliano Bona


APPIANO. La zona è tra le più sensibili dell'Oltradige, anche per questo il Comune di Appiano si è avvalso della (preziosa) consulenza dei tre saggi messi a disposizione dalla Provincia (un tecnico italiano, uno svizzero e un austriaco), ma alla fine ha autorizzato - con alcuni accorgimenti - la realizzazione di un hotel di lusso a Colterenzio, nella frazione di Cornaiano. Le dimensioni della struttura (56 posti nella prima versione), almeno sulla carta, sembrano piuttosto impattanti: 3.725 metri quadrati, per un totale di 7.078 metri cubi, con una densità di 1,90 metri cubi per metro quadrato. In assoluto non si può dire che Appiano avesse bisogno di un altro albergo in zona, visto che poco distante c'è il Girlanerhof, ma sicuramente nel maggiore Comune dell'Oltradige - che vive principalmente di turismo ma anche di agricoltura - si sente la mancanza di strutture moderne, in grado di assicurare un’offerta con wellness e gastronomia di alto livello, per riuscire ad intercettare una clientela che oggi in parte preferisce altre mete. Senza muoversi tanto, è sufficiente pensare ad alcune lussuose strutture nella zona del lago di Caldaro.

Attualmente a Colterenzio ci sono meleti ed il proprietario (Stephan Calliari) ha deciso di investire alcuni milioni di euro per farne un albergo a quattro stelle. Il piano di attuazione è stato presentato dall’architetto Peter Eisenstecken. Il nuovo contingente di posti letto - nell'ambito dello sviluppo turistico del Comune - era stato approvato dal consiglio comunale il 26 aprile 2014, mentre il via libera della Provincia è arrivato il 3 giugno dello stesso anno. «Il contributo dei saggi - spiega il vicesindaco Massimo Cleva - è stato utile, perché è servito a ridimensionare e correggere il progetto e a prevederne un inserimento più soft in un paesaggio indubbiamente sensibile e caratterizzato da diverse zone di rispetto, come quello di Colterenzio. L'altezza della costruzione è scesa da 12 a 9 metri, l'hotel era più vicino alla strada ed è stato spostato di qualche metro verso l'interno. Inizialmente era previsto un cubo, adesso l'immobile è stato rivisto al fine di prevedere una costruzione più armoniosa e meno impattante anche dal punto di vista visivo». L'iter progettuale, come conferma Cleva, è stato lungo. «Abbiamo voluto adottare tutte le precauzioni del caso. Un albergo di questo tipo può servire all'economia locale, perché ha caratteristiche che altre strutture proprio non hanno, ma andavano posti precisi paletti. Alla fine mi sembra che la giunta ci sia riuscita». Appiano, paradossalmente, è sempre più a caccia di nuovi ospiti, anche nel segmento del lusso, con hotel dalle 4 stelle in poi, ma si è schierato contro l'ampliamento dello scalo. Difficile, soprattutto nel lungo periodo, pensare di poter avere la botte piena e la moglie ubriaca.

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