Arriva il patentino obbligatorio per gli infermieri delle coop

Decisione a sorpresa della giunta sui servizi: coinvolti anche gli operatori delle case di riposo Randi: «Non ci hanno consultato». Buonerba (Cisl): «Il provvedimento salterà al primo ricorso»


diFrancesca Gonzato


BOLZANO. La Provincia decide di rendere obbligatorio l’attestato di bilinguismo negli appalti sui servizi. La traduzione: dagli infermieri agli operatori delle case di riposo, dagli addetti alle mense ai servizi culturali, per tutti sarà necessario presentare il patentino o certificato analogo. La decisione è stata presa ieri dalla giunta provinciale, prendendo tutti di sorpresa. «Non siamo stati consultati su un passo così importante», reagiscono sia l’assessore comunale Mauro Randi, che i sindacati e Andrea Grata (Confcooperative). La norma varrà per Provincia e Comuni. Le reazioni sono pesanti. C’è l’allarme sulla garanzia dei servizi: si rischia lo svuotamento di personale nelle case di riposo e negli ospedali, dove vengono impiegati molti operatori stranieri. C’è l’allarme di Confcooperative per la perdita di posti di lavoro. Infine Michele Buonerba (Cisl) avverte: «Questo provvedimento non sta in piedi giuridicamente. Cadrà al primo ricorso al Tar».

Il presidente provinciale Arno Kompatscher presenta due argomenti: «È una misura per garantire il bilinguismo nei servizi. Questa valorizzazione dell'attestato di bilinguismo non è un arbitrio della giunta, bensì una necessità in Alto Adige, della quale potranno beneficiare non solo i cittadini che fruiscono dei servizi ma anche le imprese locali».

Nelle gare di appalto sui servizi, specifica Kompatscher, «fino ad oggi i concorrenti hanno dovuto dichiarare che avrebbero garantito il servizio bilingue, senza presentare attestati. Nella pratica, il bilinguismo non è sempre stato rispettato». La giunta ha deciso di muoversi in due tempi: «Richiederemo questo attestato a tutti coloro che nello svolgimento dell'incarico sono a diretto contatto con l'utenza. Il primo passo prevede che nel bando di gara l'attestato di bilinguismo sia considerato un criterio di qualità, con relativo punteggio maggiorato. A medio termine la mancanza di attestato di bilinguismo sarà invece criterio per la non ammissione alla gara». Questa misura arriva dopo alcune gare di appalto per servizi vinte da grosse cooperative di altre regioni. Michele Buonerba (segretario aggiunto della Cisl) è netto: «Questa norma non regge. Tutti noi auspichiamo un bilinguismo diffuso, ma negli appalti vigono i paletti fissati dal codice nazionale. Non sono praticabili eventuali esclusioni dalle gare per chi non risponde al criterio del bilinguismo. In teoria, per gestire una casa di riposo può concorrere anche una ditta spagnola. La Provincia potrebbe invece prevedere punteggi suppletivi per le aziende che offrono percorsi di riqualificazione per disoccupati di altri settori». Mauro Randi, assessore comunale alle politiche sociali, si dichiara sorpreso: «Il Comune non è stato contattato dalla Provincia prima di questa decisione che rischia di toccarci da vicino, considerata la mole di servizi esternalizzati che abbiamo nel sociale. Andrà anche verificato se questa direttiva sia applicabile. C’è uno sforzo di tutti per avere personale che conosca entrambe le lingue, ma escludo che ci siano le condizioni per applicare nel giro di breve tempo l’obbligo di patentino negli appalti sui servizi. Tra l’altro, se il patentino diventasse obbligatorio andrebbe messo in conto un aumento delle retribuzioni, come avviene nel pubblico». Questo il giudizio di Alfred Ebner, segretario Cgil: «Una norma nello spirito dell’autonomia, che non deve diventare una gabbia dalle conseguenze già note, come precarietà e destabilizzazione dei servizi».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi

Attualità