Asili nido: più punti se i genitori lavorano entrambi «full time»

Meno peso al reddito, più attenzione alle condizioni lavorative dei genitori per l'accesso agli asili nido comunali


Davide Pasquali


BOLZANO. Meno peso al reddito, più attenzione alle condizioni lavorative dei genitori: se entrambi sono occupati a tempo pieno, e dunque dispongono di meno ore libere da dedicare alla prole, il punteggio sarà superiore rispetto al passato. Inoltre: controlli più serrati sulle autocertificazioni sottoscritte dai genitori, a campione e pure mirati su segnalazione o in caso di dubbi legittimi. Sono questi i due punti cardine del nuovo regolamento per l'ammissione dei bambini agli asili nido approvato dalla giunta comunale. Dopo un anno di incontri ad hoc, il documento è stato redatto da un gruppo di lavoro istituito nella scorsa consiliatura, su iniziativa dell'allora assessore alle politiche sociali Patrizia Trincanato, ma su forte pressione dei genitori. Perché, come recita la stessa delibera, i criteri per l'ammissione al nido erano fermi da otto anni e risultavano «non essere più adeguati per la determinazione di una graduatoria che rispecchiasse il reale grado di bisogno del servizio». Un adeguamento era necessario «rispetto alle mutate esigenze e caratteristiche dell'utenza». Traduce la direttrice dell'ufficio servizi alla famiglia dell'Assb, Licia Manzardo, coordinatrice del servizio asili nido. «Per costruire le graduatorie negli anni scorsi ci si basava di più sul reddito. Un retaggio del passato: negli anni Sessanta o Settanta, quando nacquero i nidi, si trattava di accogliere bimbi in situazione di bisogno, leggi famiglie in difficoltà, quindi il reddito pesava molto. Dal 2000 si è cominciato a tener conto anche delle condizioni lavorative, ma oggi le necessità si sono ulteriormente differenziate. Ci sono famiglie monogenitoriali, coppie di fatto, separati, divorziati, lavoratori part time». Per esempio: può darsi che qualcuno guadagni meno, ma abbia più ore libere; quindi ha diritto a passare davanti in graduatoria chi magari guadagna un poco di di più, ma lavora a tempo pieno. La pressione dei genitori è stata forte perché attualmente nelle 9 strutture presenti in città (vanno da un minimo di 16 a un massimo di 136 posti) sono ospitati 438 bimbi. Ma dalla graduatoria stilata a fine 2010, oltre 100 bimbi sono rimasti fuori e si sono dovuti servire di baby-sitter o tagesmutter. La pressione quindi è forte e si pretende la maggiore equità possibile. Ecco dunque i nuovi criteri di punteggio. Condizioni lavorative: 0 punti se lavora un solo genitore o entrambi non lavorano; 5 punti se entrambi lavorano al 50%; 6 punti se uno lavora al 75% e l'altro al 50%; 7 punti se entrambi lavorano al 75%; 8 punti se uno lavora a tempo pieno e l'altro al 75%; 9 punti se entrambi i genitori lavorano a tempo pieno. Condizioni economiche: 6 punti da 0 a 12.880 euro di reddito (depurato dall'Irpef e annualmente adeguato agli indici di inflazione); 5 punti da 12.881 a 18.160; 4 punti da 18.161 a 23.437; 3 punti da 23.438 a 28.714; 2 punti da 28.715 a 33.991; 1 punto da 33.992 a 39.268; 0 punti oltre i 39.269 euro. Assenza di un genitore: 11 punti con famiglia monogenitoriale (occupata o disoccupata); 9 punti per famiglia monogenitoriale occupata convivente con altra persona o genitore separato che si occupa dell'accudimento e dell'educazione del bimbo; 8 punti per famiglia monogenitoriale disoccupata convivente con altra persona o genitore separato che si occupa dell'accudimento del bimbo. Stati di malattia e invalidità dei familiari: 2 punti per ciascun familiare con malattia grave; 3 punti per ciascun familiare con invalidità oltre il 70%. Numero di figli: 2 punti per ciascun figlio con età da 0 a 7 anni a carico; 1 punto per ogni figlio da 8 a 18 anni di età a carico; 2 punti per ciascun gemello da ammettere. Condizione di abitabilità ed estensione degli alloggi: 2 punti per inabitabilità; 2 punti per sovraffollamento. Problemi di ordine medico o psicologico del bimbo: 3 punti. Sede di lavoro: 1 punto se entrambi i genitori lavorano stabilmente fuori provincia.

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