«Assegni anziani, troppi furbi»

La Provincia: «Diamo il giusto a chi ne ha effettivamente bisogno»


Valeria Frangipane


BOLZANO. Assegno di cura per non autosufficienti. A febbraio la Provincia ha mutato in parte i criteri di assegnazione e li ha resi più severi. La sintesi perfetta è che molte famiglie con malati in casa si sono ritrovate in tasca assegni assai meno sostanziosi o addirittura se li sono visti negare. Da maggio sono così cominciati a fioccare i ricorsi. Cgil e Cisl protestano con forza ma Karl Tragust, direttore della Ripartizione famiglia e politiche sociali, precisa: «Abbiamo ritarato alcuni criteri per dare il giusto a chi ne aveva effettivamente bisogno». Dottor Tragust, nel concreto cos'è successo?

«L'assegno che la Provincia versa dal 2008 a 14.600 persone per una cifra totale di 190 milioni di euro all'anno è unico sia in Italia che in molti altri Paesi d'Europa che vengono in Alto Adige a chiedere lumi. Siamo partiti con criteri di valutazione che non sapevamo se avrebbero funzionato o no. Adesso l'università tedesca di Bielefeld che ci aiuta ci ha spiegato che i criteri con i quali elargivamo soldi pubblici ai pazienti meno gravi di primo livello avevano maglie troppo larghe e allora li abbiamo, in parte, rivisti».

Quante sono le fasce di non autosufficienza e quanti soldi elargiscono?
«Sono quattro. La prima attribuisce un assegno di 529 euro a chi necessita di 60 ore di cure al mese. La seconda 900 euro per 120 ore, la terza 1.350 euro per un massimo di 240 ore e la quarta 1.800 euro per 240 ore».
Quale fascia avete ritoccato?
«La prima. Lo abbiamo fatto perchè ci siamo resi conto che l'assegno da 529 euro in molti casi non era dovuto ed allora ad alcune persone lo abbiamo stralciato».
Ma è giusto togliere un assegno a chi ne godeva?
«Se non ne ha bisogno o non ne ha più bisogno sì».
Qualcuno ha fatto il furbetto?
«Anche».
Come si fa a non averne più bisogno?
«Si migliora per esempio con la fisioterapia».
Possibile quantificare il numero delle persone che si sono viste cancellare l'assegno da 529 euro al mese?
«No, non è ancora possibile ma sono poche».
Altri ritocchi?
«Sì. I non autosufficienti che vivono nelle case di riposo oltre al normale assegno di cura ricevono circa 500 euro al mese come "quota aggiuntiva" se appartengono alla quarta fascia. Ecco, in questo caso abbiamo rivisto parte del contributo che è passato da 18 a 8 euro e che per l'Alzheimer è sceso da 18 a 12 euro al giorno».
Perchè l'avete fatto?
«Ce lo hanno chiesto le stesse case di riposo per farci trasferire l'importo risparmiato ai pazienti della quarta fascia su quelli della prima e della seconda»
Perchè?
«Perchè la quarta fascia è allettata ed ha meno bisogno di personale mentre le prime richiedono agli assistenti uno sforzo maggiore che costa anche di più».

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