Assoimprenditori: «Bolzano sud bloccata» 

L’associazione: «Sono necessari interventi immediati: più mobilità pubblica ed ecocompatibile»



BOLZANO. Se Bolzano sta male, Bolzano sud sta peggio. «Siamo sotto assedio, diteci tutto ma non che dobbiamo aspettare ancora dieci anni. Per cui, caro Comune, fate qualcosa adesso, non domani». È durissima la presa di posizione di Assoindustria. Mai visto le imprese scendere in trincea così decisamente per rompere l'assedio del traffico alla Zona. Perché è lì, oltre i ponti, lungo le direttrici ormai fumiganti di auto di via Galilei, via Einstein, ponte Roma, che si produce quasi tutto il pil bolzanino. «Ma con questa situazione, con continui problemi di viabilità interna, incertezza nella raggiungibilità, con orari e consegne che saltano, logistica inefficiente, ci vengono a mancare - spiega Mauro Chiarel - decisivi fattori di competitività industriale». Ma non è solo il rappresentante del comprensorio di Bolzano in seno all'associazione degli imprenditori ad aver scritto parole di fuoco. È lo stesso Federico Giudiceandrea, il presidente, ad essere intervenuto interpretando il disagio dei propri associati. Perché oggi? Per la ragione che, negli ultimi giorni, si sono intensificati gli episodi che hanno messo a dura prova la tenuta dell'intero sistema viario di Bolzano sud. L'ultimo, un incidente sulla MeBo che ha riversato a catena i suoi effetti su tutti gli assi di collegamento interno ed esterno.

«E siamo in un frangente in cui le piogge sembrano sparite. Nonostante questo, subiamo code infinite - osservano negli uffici imprenditoriali - immaginate cosa accadrà quando arriveranno le piogge autunnali e entrerà in gioco il mercatino...». È questa la paura: che salti tutto. Che la città si blocchi per ore. Per questo, la presa di posizione di Assoimprenditori non si limita alla protesta ma mette in campo una serie di proposte. La prima: non attendere soluzioni definitive a lungo termine (tangenziali, A22) ma intervenire nel breve; secondo, incontri immediati tra Provincia e Comune per concordare politiche che interessino non solo Bolzano ma anche il territorio; terzo, evitare divieti generalizzati. Ed ora i punti più importanti. Perché Assoimprenditori chiede anche, nell'ordine, una intensificazione della proposta di servizio pubblico «rendendo concorrenziali i mezzi rispetto al privato» e, soprattutto, la "messa a disposizione del nostro know how industriale, ecologico e innovativo, per valutare l'uso di mezzi sostenibili" magari elettrici e di riconosciuta flessibilità. In sostanza: le aziende battono i pugni, chiedono di non aspettare ancora, lanciano l'allarme competitività delle imprese bolzanine penalizzate rispetto a quelle provinciali ma, e questa è una mano tesa, offrono il proprio contributo in termini di innovazione per mettere in campo mezzi alternativi all'auto. «Ma aspettiamo una risposta al più presto» concludono. (p.ca.)













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