Autisti «scaricati» da Sad Arriva l’altolà di Mussner

Si punta a cedere rami d’azienda ad altri concessionari e trasferire il personale L’assessore provinciale alla mobilità: «Azione da sospendere immediatamente»


di Davide Pasquali


BOLZANO. La Sad tenta di cedere alcune linee vendendole ad altri concessionari. La Provincia rende noto che non è d’accordo ma Sad non si ferma. E allora, l’assessore provinciale alla mobilità, Florian Mussner, è costretto a prendere carta e penna e a scrivere: fermatevi. Anche perché ci sono di mezzo i dipendenti che, almeno in teoria, entro lunedì dovrebbero decidere e comunicare se hanno intenzione di passare ai nuovi gestori perdendo il posto pubblico o rimanere in Sad, però con la spada di Damocle di possibili se non probabili se non addirittura certi trasferimenti ad altra residenza lavorativa. Ossia, lontani da casa.

Venerdì a mezzogiorno l’assessore Mussner ha fatto pervenire a Sad e ai concessionari Silbernagl, Pizzinini e Tag una durissima nota, intitolata: “Cessione ed acquisizione in concessione trasporto pubblico locale tramite trasferimento di rami d’azienda”.

L’assessore provinciale competente per il trasporto pubblico locale comincia ricordando che già il 9 marzo scorso il direttore della ripartizione mobilità ha fatto presente alle quattro società interessate «che la cessione e corrispondente acquisizione di linee in concessione che avete annunciato di rendere operative tramite trasferimenti ed acquisizione di rami d’azienda tra i concessionari Sad spa, Pizzinini Srl, Silbernagl sas e Tag srl a partire dal 2 aprile 2017 spetta esclusivamente all’assessore compentente in base alla legge provinciale 16/1985». Infatti, in base agli articoli 6 e 7 della legge provinciale citata da Mussner è esclusiva competenza dell’assessore assegnare, disdire, revocare o accettare la rinuncia delle concessioni di trasporto pubblico locale per le linee di competenza provinciale.

Mussner tiene a precisare: «Siamo venuti a conoscenza tramite lettera dei sindacati che Sad ha scritto ai dipendenti assegnati alle residenze che sono oggetto del trasferimento dei rami di azienda di cui sopra di decidere entro il 20 marzo prossimo se vogliono rimanere alla Sad con rischio di trasferimento ad altra sede lavorativa o essere trasferiti ad altra azienda».

E infine arriva la bordata: «A tale proposito vi invitiamo a sospendere l’azione in merito fintantoché la Provincia non abbia chiarito e deciso se il trasferimento delle linee in concessione tramite la procedura da voi prospettata abbia i necessari presupposti giuridici e fino a che la Provincia non abbia chiarito se sono necessari ulteriori procedure giuridiche da adottare nel rispetto dei principi di trasparenza e concorrenza».

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