Auto nel fiume, Comune scagionato 

Anche nell’integrazione della perizia il professor Mauro conferma che non vi era l’obbligo di installare il guardrail


di Mario Bertoldi


BOLZANO. L’integrazione della perizia disposta dal giudice Walter Pelino sul tragico incidente del 20 novembre di due anni fa a Campodazzo (costato la vita ad Alessandro Conti di 23 anni di Cavalese) e alla sua collega Giulia Valentini di 28 anni di Baselga di Pinè) non sembra aver modificato le conclusioni sostanziali dell’esperto. Si tratta del professor Raffaele Mauro (del dipartimento di ingegneria dell'Università di Trento) il quale ha nuovamente confermato che (normativa alla mano) non vi sarebbe stato alcun obbligo per il Comune di Fiè (proprietario della strada) di installare dei guard rail nei punti più pericolosi dell’arteria. Si tratta infatti di una strada interpoderale da percorrere esclusivamente a bassa velocità, sostanzialmente a passo d’uomo. Come si ricorderà la sera del 20 novembre 2016, a conclusione di una serata con cena aziendale, l'auto condotta da Giulia Valentini e sulla quale viaggiava anche Alessandro Conti, volò nel letto dell'Isarco, uscendo di strada all'imbocco del ponte in legno che collega una ripida stradina di montagna (per raggiungere alcuni masi) con la strada statale. Nelle conclusioni dell’integrazione peritale disposta dal giudice, il professor Raffaele Mauro ha confermato che «da un punto di vista tecnico non ricorrevano i presupposti di applicabilità del decreto ministeriale 223 del 1992» e pertanto la strada in esame, al momento del sinistro, ed in prossimità del punto dell’incidente «era del tutto rispondente alle norme tecniche...» Lo stesso professor Mauro ricorda anche che alla data dell’incidente «non vi era alcuna condizione di pericolo concreto, tale cioè da richiedere e giustificare un adeguamento delle protezioni della sede stradale». Già nella prima versione della perizia il professor Mauro aveva sottolineato che le condizioni della piccola arteria erano buone, sotto il profilo tecnico e manutentivo.

Ricordiamo che sul registro degli indagati (per presunte responsabilità colpose) sono finiti l'attuale sindaco di Fiè Othmar Stampfer, l'attuale presidente del consorzio interessenza Christin Mair ed il progettista della strada Heinz Tschugguel. A proposito di quest’ultimo, nell’integrazione della perizia il professor Mauro sottolinea che il geometra Tschugguel non era responsabile di «attività tecniche di sorta per lo specifico tronco stradale» in cui si verificò l’incidente e che non vi era a capo della pubblica amministrazione alcun obbligo di installazione di barriere di protezione precisando che i lavori svolti nel 2002 furono strettamente di manutenzione ordinaria dell’asfalto e non di ristrutturazione dell’arteria (ipotesi che avrebbe potuto obbligare il Comune di Fiè ad intervenire radicalmente anche in termini di sicurezza).

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