Autovelox in viale Druso Il Comune vuole andare avanti

Commissione mobilità interamente dedicata agli speed check. Per la Municipale non sono fuorilegge La Svp lascia l’aula, critico Degasperi (A-Team): «Spreco di soldi, così si prendono in giro i bolzanini»


di Davide Pasquali


BOLZANO. Il ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha precisato che sono inutili e pericolosi e non si possono nemmeno omologare? Il Comune va avanti lo stesso. Il ministro Lupi ha chiarito più e più volte, per iscritto, nelle audizioni alla Camera e pure di persona, che anche il ministero dell’Interno è d’accordo con questa interpretazione? Non importa, per i tecnici municipali sono i giornalisti (di tutta Italia) ad aver equivocato. Come nel caso delle multe per sforamento dell’orario pagato per i parcheggi blu: per i ministeri non si possono elevare, ma Bolzano, incurante, va avanti lo stesso. Fatto sta che l’assessorato comunale alla mobilità vuole andare avanti a tutti i costi: in viale Druso arriveranno gli speed check, 1.400 euro per ognuno dei totem arancioni per rallentare le auto in transito. Ieri il progetto è stato presentato ufficialmente ai consiglieri comunali dai tecnici di una ditta privata, ma non sono mancati i momenti di tensione, tanto che il capogruppo Svp in consiglio comunale, Georg Mayr, insoddisfatto per le risposte evasive ricevute dai tecnici e dall’assessore, ieri ha addirittura lasciato l’aula. I momenti di tensione sono confermati anche dal fatto che né l’assessore né i vertici della commissione, interpellati dal giornale, hanno risposto. Settimana prossima, dopo la presentazione tecnica, si terrà una seconda commissione mobilità, questa volta esclusivamente politica. Il consigliere Claudio Degasperi commenta: «Una follia sprecare soldi e dire bugie ai bolzanini. Li definiscono dissuasori ma istigano alla furbizia e creano ipocrisia. Sono illegali se utilizzati senza pattuglia. Meglio i semplici e economici cartelli. L’impegno del Comune deve restare nel campo dell’educazione stradale».

A colpire molto, in questa circostanza, è la convinzione del Comune, che non vuole dare retta né alle indicazioni ministeriali né alle palesi e reiterate rimostranze di consiglieri e cittadini. Come riferisce il consigliere Degasperi, ieri in commissione erano presenti tre relatori di una ditta privata, la Noisicuri Srl. «Oltre all’amministratore unico Paolo Goglio - già amministratore unico della Sipa srl, già oggetto di un’indagine televisiva delle Iene proprio riguardo agli speed check - c’era il dottor Giovan Battista Tiengo in qualità di psicologo del traffico (ditta individuale per organizzazione di convegni e seminari) nonché l’ex comandante dei vigili urbani di Pergine, Raffaello Savio Gonzo, in qualità di referente di Noisicuri per il Trentino Alto Adige». In Trentino, si è fatto notare, sono già 50 i Comuni ad aver acquistato e installato quelli che Degasperi chiama con spregio “barilotti”. Non si capisce, conclude Degasperi, «perché il Comune debba affidarsi ad una ditta privata. Qui manca chiarezza, manca trasparenza. Se ne dovrà riparlare».

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