Avis: associazione più forte con oltre 18 mila donatori 

Volontariato. Il bilancio di un anno di attività in cui i soci sono cresciuti di 186 unità Il presidente provinciale Massardi: «Sangue, grazie a loro l’Alto Adige è autosufficiente»  



Bolzano. «Nel 2018 l’Avis provinciale ha registrato un incremento sia nelle donazioni che nel numero di donatori. Questo è stato possibile grazie ad un ottimo lavoro svolto in sinergia con le sezioni comunali su tutto il nostro territorio locale. Anche quest’anno siamo riusciti ad aiutare alcune regioni in difficoltà e a porre le basi per stipulare nuove convenzioni». Così il presidente altoatesino dell’Associazione donatori del sangue Diego Massardi in occasione dell’annuale assemblea in cui si è tracciato il bilancio di dodici mesi di attività.

Nel 2017 il numero di donatori era pari a 18.625, mentre nel 2018 è salito a 18.811, ovvero 186 unità in più. Il numero di sacche di sangue raccolte è aumentato di ben 595 unità. Anche l’indice di donazione è in aumento. Le sacche di sangue intero sono state 22.446 nel 2017, 23.028 nel 2018; plasma e piastrine nel 2017 2.377, nel 2018 2.390. Totale donazioni nel 2017 24.823, salite a 25.418 nel 2018.

Nonostante il numero elevato, sia di donatori che di donazioni l’Avis è sempre alla ricerca di nuovi volontari, in particolare di giovani. Ricordiamo che si può donare dai 18 anni in su e fino a 65 anni. È importante avere un numero elevato di donatori, perché ci sono una serie di cause di esclusione o anche di momentanea sospensione dalla donazione.

«Ad inizio anno - ha spiegato Massardi - il Piano sangue provinciale viene predisposto in base ai dati statistici dell’anno precedente. È lo strumento più importante per utilizzare in maniera oculata ed efficiente il sangue donato. Rispettare il Piano però non è sempre facile. Occorre prevedere con precisione il fabbisogno di sacche degli ospedali, tenendo conto anche di possibili emergenze o eccedenze presenti nelle frigo-emoteche».

Il presidente ha ringraziato i collaboratori dell’associazione; il personale infermieristico e tecnico del Centro trasfusionale e delle Unità di raccolta per la buona collaborazione; e in particolare quelle che ha definito “le persone più importanti della nostra associazione, cioè le numerose donatrici e donatori che garantiscono l’autosufficienza dell’Alto Adige”.

«Il 2019 - ha detto Massardi - si annuncia come un anno ricco di cambiamenti sia normativi che organizzativi. Tutti i dirigenti dovranno fare un grosso sforzo per stare al passo con i tempi, consapevoli dei propri doveri e delle proprie responsabilità».













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