Azienda per l’economia, fusione per risparmiare

L’accordo: alla Provincia il 60% della società, alla Camera di Commercio il 40% Gli affitti delle diverse sedi rimarranno in cassa, decisioni e politiche più rapide


di Alan Conti


BOLZANO. Tutti per uno e uno per tutti. Quattro si fanno un singolo per essere più efficaci: un po’ come i moschettieri di Dumas, seppur con meno prosa. La giunta provinciale ha tracciato ieri una vera e propria road map tecnica che porterà alla costituzione di un’azienda speciale dell’economia capace di incorporare Smg, Eos, Tis e Bls. Un poker di sigle che, in realtà, disegna un reticolato di proprietà, operatività e anche poteri che andranno equilibrati in vista di una fusione che diventerà operativa a partire dal primo gennaio 2016. Eos, per dire, è della Camera di Commercio e Bls ha natura privatistica come il Tis. Di diretta appendice pubblica provinciale, invece, Smg.

A spiegare i passaggi formali dell’operazione è lo stesso presidente della Provincia Arno Kompatscher. «Le due aziende privatistiche Bls e Tis verranno anzitutto fatte confluire all’interno di Eos. Questo, a sua volta, sarà poi accorpato a Smg». Rotelline che gireranno con una serie di conseguenze sulla governance e gli assetti di vertice. Anzitutto era da risolvere la questione con la Camera di Commercio e, ultimamente, quando Kompatscher incrocia la strada di Michl Ebner non sono sempre campane a festa. Stavolta, però, l’accordo è arrivato in fretta. «La Provincia controllerà il 60% dell’azienda, mentre alla Camera di Commercio resterà il 40%». L’altro ieri la firma di Ebner, ieri la controfirma del governatore.

Qual è, però, la ratio di una simile operazione? Prima di tutto velocizzare le decisioni rendendole più efficaci. Anzichè quattro realtà (con tutto il loro apparato di cda e organi decisionali), la futura società poggerà su un consiglio d’amministrazione composto da sei persone espressione dei diversi settori economici. Quattro saranno di nomina provinciale, le altre due su proposta della Camera di Commercio. Il presidente verrà scelto tra questi sei di comune accordo fra le due proprietà e con una votazione all’unanimità. Nel caso non arrivasse la decisione verrà demandata totalmente al cda. Il tutto, però, supervisionato dal già nominato direttore Hansjörg Prast.

Naturalmente hanno il loro peso anche i risparmi concreti, cominciando dagli immobili. L’azienda avrà una sede unica, ergo ci si terrà in tasca i soldi spesi fino ad oggi per gli affitti, per esempio, di Bls ed Eos. Un’unica sede che rappresenta un’evidente comodità pure per gli imprenditori locali. «Oggi non è sempre semplice capire quale ufficio esatto si occupi di cosa - spiega Mirco Marchiodi del centro studi Assoimprenditori - mentre in futuro saranno subito indirizzati in modo preciso. Si velocizzano molti processi in questo modo».

Dal punto di vista del personale non ci saranno allontanamenti, ma è quasi sicura una riorganizzazione delle competenze. Gli eventuali doppioni di incarico saranno risolti andando a potenziare settori che magari sono più scoperti.

In ultima analisi, ma nemmeno troppo sottotraccia, si ha il vantaggio che le linee strategiche a volte parallele di Camera di Commercio e Provincia saranno compattate in un unico solco. «Si tratta di un passo importante - chiude Ebner - verso un positivo sfruttamento delle sinergie. Diamo vita a un laboratorio per lo sviluppo coinvolgendo tutti i settori interessati».

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