BOLZANO

Azzardo: giro d’affari in nero da 1,5 milioni a Bolzano

Maxi-operazione della Finanza e della Questura contro i totem illegali. Sanzionati 16 baristi bolzanini: 46 denunce e 800 mila euro di multa


di Alan Conti


BOLZANO. Basta un codice, concordato e veloce. A quel punto un semplice punto telematico per le ricariche telefoniche chiamato «totem» si trasforma in una connessione con piattaforme online per giocare d’azzardo sfuggendo a qualsiasi controllo. In questo (complesso) meccanismo si annidano le irregolarità che hanno portato la polizia e la guardia di finanza di Bolzano a scoperchiare una rete di gioco illegale distribuita in modo capillare in tutta la città. Un’indagine condotta dai pm Igor Secco ed Andrea Sacchetti che ha portato, in 3 anni, a 46 denunce penali (coinvolti 21 baristi e 2 giocatori). Segnalate 4 società, sequestrati 19 totem e 47.013 euro in contanti e inflitte sanzioni per 800 mila euro a due produttori, tre installatori e 16 baristi bolzanini.

Il nostro giornale pubblicò nel dicembre del 2012 la notizia del primo totem arrivato a Bolzano: poco dopo la questura ha iniziato a scavare più a fondo.

Bolzano via le slot, ma in 46 bar installati i totem

Molte di queste piattaforme illegali, infatti, si nascondono dietro il cosiddetto gioco promozionale con puntate in denaro e vincite con gadget o partecipazioni a concorsi. Naturalmente i baristi non pagavano mai gli utenti con questo genere di prodotti ma saldavano le vincite in denaro. In alcuni casi con premi anche superiori ai 1.000 euro. Tutti flussi in nero perché non possono restare tracce di giochi organizzati facendo riferimento a server con sede in Estonia o in Repubblica Ceca. Un contesto assolutamente fuori dalle regole che tutti conoscevano e accettavano: dall’azienda che proponeva il totem fino all’utente passando per il barista. Proprio il giocatore, però, ci rimetteva due volte nella speranza, vana, di ottenere vincite più consistenti.

Operazione Totem, ecco come funziona la truffa al giocatore e allo Stato

BOLZANO. Polizia e guardia di finanza hanno sgominato una rete di totem che, connettendosi a siti internet esterni, frodavano lo Stato e l'utente. Il capo della squadra mobile Giuseppe Tricarico spiega le indagini e il meccansimo fraudolento. (Video Groppo)

È stato accertato, infatti, come molti gestori e noleggiatori incidessero (alterandole) sulle percentuali di vittoria. Il giocatore vince troppo? Il barista abbassa la probabilità per non perderci. Il giocatore vince troppo poco? Il barista alza la probabilità per non scoraggiarlo aumentando, però, anche la sua esposizione alla ludopatia. In caso di controllo, infine, la sanzione a danno del giocatore è pari a 516 euro.

Due, comunque, le fasi che l’operazione ha conosciuto: prima quella penale, poi quella amministrativa. La prima ha portato a 50 denunce (46 persone e 4 società) e al sequestro di 19 totem (17 a Bolzano e 2 in provincia). Ad alcuni indagati è stata anche contestata l’associazione a delinquere. Gli altri erano stati accusati di aver organizzato abusivamente giochi che la legge riserva allo Stato. Una modifica delle norme in vigore ha contribuito a cambiare gli aspetti penali dell’indagine, ma le tecniche investigative utilizzate sono state decisive nel prosieguo dell’attività amministrativa. Le intercettazioni telefoniche e telematiche, infatti, sono state fondamentali per permettere alla polizia e alla guardia di finanza di ricostruire un flusso da 1,5 milioni di euro in nero.

Le contestazioni, in totale, sono pari a 800 mila euro a carico di due società produttrici (una con sede in Trentino e una in Calabria), 3 agenti installatori (tutti di Bolzano) e 16 baristi bolzanini, in larga parte Oltrisarco e Don Bosco. I controlli e gli accertamenti, oltretutto, sono ancora in corso perché la questura potrebbe disporre il ritiro della licenza per esercizi che hanno reiterato le violazioni. Le sanzioni previste dalla nuova normativa, infatti, sono tra i 50 e i 100 mila euro per il titolare della piattaforma di gioco, 20 mila euro per gli agenti installatori che prevedevano un sistema di accesso alla rete per i giochi online e 20 mila euro per i baristi che consentivano di accedere ai sistemi fuori dal controllo dei monopoli.

La portata di questa operazione congiunta, in ogni caso, non è solo provinciale perché sono diverse le squadre mobili contattate dalle autorità bolzanine per completare le indagini. È molto probabile, infatti, che su tutto il territorio nazionale siano state distribuite macchinette in grado di alimentare il gioco d’azzardo parallelo senza controllo.

 













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