Azzardo, il Tar lascia aperte le sale giochi

Non chiudono le Terry Bell di corso Libertà e piazza Verdi. Tre Admiral restano chiusi, macchinette trasferite in Zona


di Davide Pasquali


BOLZANO. Sale giochi da chiudere per via del distanziometro. La situazione è tutt’altro che chiarita. Mentre le sale giochi Admiral di via Claudia Augusta, via Perathoner e via Torino non possono riaprire - per lo meno in attesa di eventuali ricorsi e successive sentenze favorevoli al Consiglio di Stato - e così si è costretti a trasferire le macchinette in zona industriale, le sale giochi Terry Bell di corso Libertà e piazza Verdi rimarranno invece aperte, almeno fino al mese di marzo 2018, quando si terrà la discussione di merito al Tar. Troppo elevato il rischio economico, i giudici amministrativi non se la sono sentita di farle chiudere.

Continua ad essere ingarbugliata la situazione riguardo alle sale giochi. Nel giro di cinque giorni, il tribunale amministrativo regionale si è espresso in due direzioni contrastanti fra loro. Tre sentenze a favore della Provincia, due - per lo meno al momento - contrarie.

Cominciamo dalle prime tre. Da mesi e mesi le sale giochi Admiral di via Torino, via Claudia Augusta e via Perathoner sono chiuse. Apposti i sigilli, non si gioca più. La Provincia, infatti, alla scadenza delle relative concessioni, non le ha rinnovate, in base alla legge provinciale del 2011 che vieta l’apertura di esercizi dedicati al gioco d’azzardo in un raggio di trecento metri dai cosiddetti luoghi sensibili. Dietro le sale Admiral sta un colosso internazionale del gioco con 170 sale in Italia. Non si è faticato più di tanto a trasferire le macchinette altrove. Chiusi tre esercizi in zona popolata e irta di luoghi sensibili, si è aperto in zona industriale, in via Siemens, proprio accanto allo Show Girl. Una zona strategica, perché all’uscita dall’autostrada A22. Attualmente, ci sono in servizio 75 fra slot machine e videolottery, 59 nella sala fumatori, 16 in quella non fumatori. Se entri per giocare, ti offrono pure il caffè. Orario prolungato, parcheggio dedicato sopra e pure sotto terra.

Il 14 luglio, i giudici amministrativi della sezione di Bolzano hanno rigettato i tre ricorsi, presentati dai titolari, per via Torino, via Claudia Augusta e via Perathoner. Avevano chiesto il prolungamento della licenza, la Provincia l’ha negato, loro hanno presentato ricorso, ma non è stato accolto. Rimane da giocare la carta del consiglio di stato a Roma, ma intanto si rimane chiusi. Soprattutto resta chiusa via Perathoner, una delle più grandi sale del Nord Italia, che comunque avrebbe dovuto cessare la propria attività, visto che l’areale della stazione delle autocorriere è in procinto di essere demolito e rimaneggiato dalla Signa di René Benko, che costruirà il nuovo Kaufhaus.

Opposta la situazione delle sale giochi Terry Bell, gestite dalla Romagna Giochi. A entrambe la Provincia ha negato l’autorizzazione a proseguire la propria attività. La prima sala, ossia quella di piazza Verdi, fatte le dovute misurazioni da parte del Comune di Bolzano, è risultata troppo vicina all’istituto scolastico Rainerum di via Carducci. Ergo, è stata comunicata la necessità di chiudere. La seconda sala, invece, si trova in corso Libertà, al posto di uno storico negozio di articoli per l’alpinismo. In questo caso, le misurazioni dei tecnici comunali hanno stabilito che la sala si trova a meno di trecento metri da un altro luogo sensibile, la scuola media in lingua tedesca Adalbert Stifter.

In entrambi i casi, in attesa della discussione nel merito, a seguito del ricorso di Romagna Giochi, nella giornata di ieri si è disposta la sospensiva. Per ora niente chiusura, il collegio ha riconosciuto “la sussistenza del pregiudizio economico lamentato dalla parte istante, tenuto conto che alla decadenza del titolo autorizzatorio consegue la chiusura dell’esercizio”.

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