BOLZANO. La maggior parte dei gestori di sale gioco del capoluogo - da Galasso con «Suite 124» in viale Europa all’Admiral di via Perathoner - ha deciso di ignorare la legge provinciale (che impone una distanza minima di 300 metri dai luoghi sensibili) e di tenere aperto. Nessun problema, dunque a giocare anche il primo gennaio.

Ieri è intervenuto per la prima volta sulla questione il commissario straordinario del Comune di Bolzano Michele Penta, che ha promesso di occuparsi a breve della questione. «Il Comune di Bolzano non tollererà, ovviamente, comportamenti anomali. La legge provinciale è in vigore e va rispettata. Non conosco, in concreto, il caso dell’Admiral di via Perathoner (l’immobile è di proprietà comunale ndr) ma lo esaminerò a breve».

Il Comune ha chiarito, in ogni caso, di stare dalla parte della Provincia, a tutela dei malati di gioco e delle loro famiglie. «Nelle scorse settimane - sottolinea Penta - abbiamo inviato una lettera alla stessa assessora Stocker nella quale chiedevamo lumi a tutto campo, totem compresi».

Una delle tante concessioni ad essere scadute il 31 dicembre 2015 è proprio quella rilasciata dal Comune di Bolzano alla società Adria Gaming nel settembre 2012 per l'immobile al civico 2C di via Perathoner, nelle immediate vicinanze della stazione delle autocorriere. All'epoca la decisione fece discutere non poco, in quando si disse che il Comune - pur di fare cassa, con un introito di poco meno di 30 mila euro l'anno - non aveva esitato a cedere uno dei suoi edifici, senza curarsi dei possibili effetti negativi sui ludopatici e le loro famiglie.

Da allora ne è passata davvero parecchia di acqua sotto i ponti, al punto che Bolzano è diventato uno dei primi Comuni slot-free d'Italia e la giunta Spagnolli si è schierata compatta al fianco della Provincia anche nella lotta durissima contro la lobby delle sale gioco.

©RIPRODUZIONE RISERVATA