Azzardo, spendiamo più che per i vestiti

La spesa media pro-capite è di 1.700 euro l’anno. Il Ctcu: «Per gli alimentari l’esborso è solo di 171 euro in più»



BOLZANO. Spesa per il gioco d’azzardo: in un anno gli altoatesini sperperano talmente tanto denaro in slot machine e dintorni, da aver superato la spesa media in abbigliamento e calzature. Le giocate sono in crescita vertiginosa e, se continua così, presto verrà addirittura superata la spesa media per gli alimentari. Tradotto: rischiamo di spendere più per giocare che non per mangiare e bere.

È l’allarme lanciato ieri dal Centro tutela consumatori utenti del capoluogo, in occasione della premiazione dell’Ok d’Oro, il riconoscimento biennale del consumatore, conferito quest’anno a una barista di Lana, distintasi per aver rimosso le sue slot machine ben prima dell’entrata in vigore della legge provinciale sui cosiddetti luoghi sensibili.

Come illustrato ieri da Maurizio Albrigo, «nel 2011 gli altoatesini hanno speso circa 666 milioni di euro in gioco d’azzardo legale. Ciò corrisponde a ben 1.270 euro pro capite, contando però anche i neonati e i novantenni». Nel primo semestre del 2012 «in Alto Adige le giocate sono nuovamente aumentate, da 307 a 385 milioni di euro, con una crescita del 25 per cento». Anche qui, «la parte del leone la fanno gli apparecchi, ossia slot machine e videolottery, per un totale di 253 milioni di euro spesi, con un aumento del 15,7% rispetto all’anno precedente».

Il Ctcu, però, oltre ai dati assoluti ha tentato una prima interessante (e preoccupante) relativizzazione: si sono comparate le spese per gioco con gli esborsi per gli altri capitoli di spesa delle famiglie.Ne è emerso quanto segue: «La spesa per gioco d’azzardo, per ciascun componente della famiglia altoatesina, è superiore a quella destinata all’abbigliamento e alle calzature (che arriva soltanto a 955 euro) e pure ai combustibili e all’energia elettrica (536 euro l’anno). La quota giocata corrisponde a ben il 68% della spesa per alimentari, che assomma in media a 1.871 euro. Facendo una proiezione delle puntate di gennaio 2012 sull’arco dell’intero anno, si arriva alla incredibile somma di 1.724 euro per ogni componente della famiglia, quindi una spesa quasi pari a quella per gli alimentari». Denaro, commentano i consumatori, «che viene tolto all’economia reale, alle famiglie, con effetti devastanti per il bilancio di centinaia di famiglie, stremate dalla problematica di avere in casa un malato da gioco».













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