Bancomat clonati in piazza Mazzini

Alla filiale della Banca Popolare: 2 mila euro prelevati dall’estero. Una trentina di clienti nel mirino della banda


di Susanna Petrone


BOLZANO. Qualcuno lo ha saputo dalla propria banca, subito informato di spostamenti «anomali» sul proprio conto corrente, altri, invece, sono stati avvisati tramite un sms, che segnalava il prelievo di denaro da una banca estera. Per tutti si è trattato in ogni caso di una truffa, visto che nessuno di loro era mai stato in Argentina o negli Stati Uniti.

Nei giorni scorsi una trentina di bolzanini sono finiti nel mirino di una banda, che clona bancomat e carte di credito, con prelievi fraudolenti effettuati dal Sud America o dagli Stati Uniti. Immediatamente, sono scattati i controlli da parte delle forze dell’ordine, che hanno scoperto il filo che legava tutti i clienti: lo sportello della filiale della Banca Popolare in piazza Mazzini a Bolzano. Gli inquirenti stanno indagando per verificare se qualcuno abbia collocato un congegno per clonare, riuscendo così ad ottenere i dati per prelevare denaro dai conti correnti. Potrebbe trattarsi di uno skimmer (lettore di banda larga) piazzato sullo sportello bancomat. Lo skimmer di solito viene applicato per una giornata, talvolta anche meno, e poi rimosso dai truffatori.

A dare l’allarme è stata la stessa Banca Popolare, che effettua controlli a tappeto contro le clonazioni. Lo conferma Giovanni Filippi, direttore operations della Banca Popolare: «Controlliamo ogni giorno gli spostamenti del denaro dei clienti all’estero. Se le operazioni sono conformi all’operatività del cliente. In caso di sospetto, e sottolineo, basta un sospetto, blocchiamo la carta, avvisiamo le filiali e poi il cliente. Quest’ultimo riceve una nuova carta di credito o bancomat e nessuno può più utilizzare i vecchi dati. È un sistema nuovo, che utilizziamo da alcuni mesi, visto che il fenomeno dei bancomat clonati sta diventando sempre più un problema serio. Ai clienti consigliamo anche la funzione “alert”, che è gratuita, che avvisa dieci secondi dopo del prelievo all’estero. Allo stato attuale - precisa Filippi - le carte clonate della Volksbank, sono una trentina. Ma di fatto, già ai primi prelievi, siamo riusciti a bloccare tutto. Per il momento, il danno è di circa duemila euro. È la somma che sono riusciti a prelevare su cinque, sei conti correnti. Al cliente non viene addebitato nulla ovviamente. Il problema è che in Europa viaggiamo tutti con microchip. Ed è un sistema non clonabile. Nel resto del mondo, invece, si viaggia su banda magnetica. Lì sono registrati tutti i dati e solo quei dati possono essere lette fraudolentamente. Fin a quando non si adatteranno tutti al microchip, i clonatori di bancomat potranno continuare a truffare gli istituti».

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