BOLZANO

Bar, concerti, eventi: parte il recupero di Parco Cappuccini 

È iniziata la stagione della rinascita dell’area verde. La Provincia sta programmando l’avvio dei lavori


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Due nuove aperture lungo le mura, una all'altezza del teatro civico, l'altra del Trevi per un corridoio di collegamento con via Cappuccini e via Isarco; uno spazio con pedana per eventi e spettacoli all'aperto; panchine, sedie e tavoli; un chiosco di ristoro per avere una presenza costante.

Ecco come cambierà il parco. Che era diventato uno degli angoli bui di un centro altrove in piena luce, icona di uno scontento sociale che si era coagulato in comitati e associazioni, una pietra che veniva scaricata sul tavolo ad ogni consiglio di quartiere. Ma ora il giardino dei Cappuccini avvia la sua stagione della rinascita: la Provincia (che ne ha la proprietà) sta programmando lavori, il Comune (che ne ha la gestione trentennale) ha stilato l'agenda delle richieste. Trevi e Stabile osservano interessati. Ma hanno già avviato la loro agenda "open". Dice Walter Zambaldi, il direttore del teatro: «Aspettiamo che sia rimesso a posto per spostare lì tanti eventi».

Aggiunge Christian Tommasini, patron di Trevi e Claudia Augusta, lì, nei pressi: «Quest’estate le presentazioni dei libri le faremo in giardino». L'altro fronte è quello del Duomo. Nella stessa agenda riqualificativa del parco dei Cappuccini, c'è quella per la piazzetta di fronte e a fianco della chiesa. Via i bidoni, spostati i parcheggi, saranno piantati in primavera altri alberi e installate panchine sul fronte sud: «Vogliamo rendere onore al Duomo, lasciandogli tutto lo spazio necessario per una seria valorizzazione artistica e urbana», dice Maria Laura Lorenzini. La quale aspettava dal novembre dello scorso anno, data dell'ultimo vertice con i tecnici provinciali, l'avvio dei lavori nel parco: «Avevano promesso di partire nel 2018. Immagino siano stati di parola».

Lo scenario che il municipio si è disegnato a sostegno dell'impianto di rivalorizzazione è quello del Parco Ducale. Uno spazio verde che svolge una funzione anche sociale. Ciò che distingue, a tutt'oggi, quel luogo da questo centrale è la continuità delle prestazioni, detta in termini commerciali. Il fatto cioè, che la presenza di un punto di ristoro, desse sicurezza alle persone, libertà di gioco ai bambini e conforto a chiunque.

È questa continuità che è sempre mancata ai Cappuccini, la sensazione di una assenza, e dunque che nessuno, in fondo, fosse interessato alla vigilanza e al decoro. Ecco perché a Palazzo Widmann e in municipio ritengono che sia importante il lavoro che sarà avviato dalla giardineria (con la quale i funzionari provinciali hanno già avuto un tavolo due settimane fa) ma decisivi gli accorgimenti ulteriori in termini di arredo complessivo: uno spazio per spettacoli "fisso" in grado di accogliere un calendario di spettacoli, panchine molto più densificate, acqua corrente e, soprattutto, un chiosco con un gestore.

«Quest'ultimo- insiste l'assessora Lorenzini - è stato posto in cima alla nostra lista ma anche a quella delle tante associazioni con le quali ci siamo confrontati in ossequio ad un percorso di partecipazione che non è mai venuto meno».

Conferma questo passaggio l'architetto Luigi Scolari, uno dei promotori di QuasiCentrum, il comitato sorto per valorizzare un quadrante (che va da Piazza Domenicani a Piazza Verdi) a ridosso del centro storico ma poco o punto in grado di raccoglierne i flussi benefici in termini di infrastrutture, vitalità e sicurezza. «In effetti abbiamo più volte chiesto la presenza di un punto di ristoro e di effettuare, se possibile, ulteriori aperture per non far sentire via Cappuccini, via Isarco e la piazza del Teatro luoghi apparentemente lontanissimi tra loro».

In Provincia vogliono prendersi ancora del tempo per attuare queste sollecitate due nuove aperture: prima sarà necessario, come confermano negli uffici dell'assessore Tommasini, procedere ad un risanamento dell'intero circuito delle mura (già in agenda), poi, in parallelo con la Sovrintendenza, procedere con i varchi. Che non saranno comunque molto vistosi ma funzionali.

«Quello che ci ha sempre guidato - dice l'assessora - è la considerazione, ormai condivisa, che quella zona tra gallerie d'arte private, Trevi, nuova biblioteca provinciale, istituti scolastici e soprattutto il teatro è ormai diventato un quadrante culturale di grande prestigio». Ma, finora, in penombra. I lavori programmati in primavera per il parco su cui tutto gravita, getteranno nuova luce. Anche in concreto: tra gli interventi decisi anche quello che riguarda un schema di lampade e lampioni.













Altre notizie

Attualità