EGNA

Bassa Atesina ed Oltradige, i Comuni comprano cento telecamere

In arrivo un sistema di videosorveglianza su tutto il territorio. Presto il bando


di Alan Conti


EGNA. I movimenti in Bassa Atesina ed Oltradige non avranno più segreti ma anche delinquere diventerà molto più complicato.

È in arrivo su tutto il territorio una rete di un centinaio di telecamere che interesserà 16 Comuni sui 18 del Comprensorio. «È un progetto molto ben avviato – spiega il presidente della Comunità Comprensoriale Edmund Lanziner – che nasce proprio dall'esigenza degli amministratori di monitorare meglio quanto accade. L'installazione di questo sistema di vidoesorveglianza si muove proprio in questa direzione. Cerchiamo di fornire uno strumento in più ai sindaci e alle forze dell’ordine in caso di indagine».

Il Comprensorio in queste settimane sta lavorando come trait d'union per rendere l'opera omogenea presentando un bando compatto. Il tutto con buona collaborazione da parte delle amministrazioni. «Stiamo aspettando le comunicazioni della prefettura e l'analisi precisa dei singoli regolamenti comunali. Poi procederemo con tutti i passaggi necessari senza indugiare. I tempi non saranno molto lunghi». Anche perché le idee sono già chiare. «Il numero totale di telecamere si aggirerà sul centinaio. La previsione di spesa è di 1,3 milionidi euro che sarà a carico della Provincia per il 50%. L'altra metà sarà suddivisa tra le amministrazioni comunali in quote diverse rispetto al numero di videocamere che saranno installate su ogni singolo territorio».

Per fare un esempio il Comune di Bronzolo spenderà 90.000 euro per 10 telecamere: il costo, quindi, si aggira sui 9.000 euro ad unità tra la telecamera in sé e il suo allacciamento.

Quante saranno le videocamere a disposizione di ogni Comune? «Dipende, ovviamente, dalle dimensioni» continua Lanziner. «I paesi più piccoli ne avranno due, quelli più grandi possono anche arrivare a quaranta. Il primo principio che abbiamo seguito è stato quello di posizionare una videocamera all'ingresso di ogni abitato e uno all'uscita. In questo modo abbiamo un controllo totale del traffico di passaggio sulle arterie principali. Era quello che ci interessava. In un secondo momento i sindaci possono ritenere opportuno di individuare altri punti sensibili da controllare. Il lavoro sarà organico in modo da rispondere a diverse esigenze».

Solo due amministrazioni comunali si sono tirate fuori dal progetto: Caldaro e Termeno. «Rimane comunque un lavoro che stiamo portando avanti in modo compatto. Venerdì prossimo formeremo una delegazione con i sindaci e ci recheremo presso l'Unione dei Colli in provincia di Bergamo. Si tratta di un consorzio di otto Comuni che ha allestito lo scorso ottobre un sistema di telecamere con riconoscimento delle targhe. Ne valuteremo la tecnologia e il funzionamento per capire se si può mutuare quel sistema. Ovviamente in questo modo diventa molto più semplice individuare le infrazioni. Se poi qualcuno deve essere fermato è difficile possa sfuggire a questi controlli».

 













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