EGNA

Bassa Atesina-Oltradige, in arrivo la polizia del Comprensorio

L’idea è nata durante la visita dei sindaci al sistema di telecamere installato dall’Unione di otto Comuni nel bergamasco


di Alan Conti


EGNA. La visita della delegazione del Comprensorio Oltradige Bassa Atesina alla provincia di Bergamo era in calendario da tempo. L’obiettivo del gruppo, formato da 15 rappresentanti dei vari Comuni, era vedere da vicino il funzionamento del nuovo sistema di videosorveglianza sulle strade installato dall’Unione Comuni dei Colli. Otto amministrazioni in provincia di Bergamo che condividono numeri, statistiche e flussi di traffico creando una banca dati unica e preziosa. Nel valutare il sistema delle telecamere, però, è emerso un nuovo fronte su cui lavorerà il presidente del Comprensorio Edmund Lanziner. «Ci hanno raccontato di aver avuto la necessità di ricorrere alla videosorveglianza perchè i vigili urbani negli otto Comuni bergamaschi sono 25. Da noi, con quasi il doppio della popolazione, ne abbiamo appena 30». C’è, però, un’altra grossa differenza: l’Unione dei Colli conta su una propria polizia municipale. «Sì, possiamo chiamarla polizia comprensoriale - precisa Lanziner - ed è un aspetto su cui possiamo riflettere. Sappiamo che ci vorrebbe un intervento legislativo perchè la sicurezza non rientra tra le nostre competenze, ma ci sono varie strade percorribili». La prima, si è detto, è il cambiamento della legge ma in caso contrario c’è anche un’altra possibilità. «Potremmo pensare di affidare tutti gli uomini ad un’unica municipalità tra quelle più grandi. Penso a Laives oppure Appiano». Un richiamo all’unità ribadito pochi giorni fa anche da Christian Carli, rappresentante delle polizie locali altoatesine.

Quali sarebbero, però, i vantaggi di una polizia comprensoriale? «Prima di tutto organizzativi» continua Lanziner. «Sarebbe più semplice coordinare i vari interventi su un territorio più vasto. Poi, in sinergia con il nuovo sistema di telecamere che installeremo, potremmo utilizzare gli agenti dove più servono seguendo i dati di flusso del traffico». Oltre alla sicurezza, infatti, la videosorveglianza ha anche delle applicazioni sulla mobilità. «È questo il motivo principale per cui stiamo spingendo molto per questa opera» conclude Lanziner. «Può restituirci un quadro preciso degli spostamenti in Oltradige e Bassa Atesina. Potremmo, inoltre, calcolare il numero di pendolari, gli ingressi e le uscite da ogni singolo Comune. Sul lungo periodo significa comprendere con molto anticipo le possibili criticità».













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