«Basta attacchi alla pacifica convivenza» 

Il centrodestra: il governo dica no su doppio passaporto e competenze in materia di sicurezza



BOLZANO. "È un attacco concentrico all’autonomia e alla convivenza pacifica». Perchè, spiega il centrodestra (ri)unito, non c’è solo l’offensiva condotta per il doppio passaporto, ma anche l’insistenza sull’autodeterminazione, vecchio fronte sempre riaperto a cui si è aggiunta (ecco il nuovo fronte) la richiesta da parte della Svp di far assumere alla Provincia le competenze del prefetto in tema di forze di polizia. Insomma, per Urzì, Forest, Giovannetti, Lillo e le altre anime della coalizione possibile «non si può prendere in considerazione una singola offensiva senza considerare il quadro d’insieme che conduce tutto - secondo Alessandro Urzì - ad uno svuotamento dell’impianto autonomistico, alla cancellazione della quietanza liberatoria che ha sancito la chiusura della vertenza altoatesina e alla marginalizzazione sempre più evidente del gruppo italiano». È la ragione per cui si chiede al governo italiano di intervenire. Di non ignorare segnali chiarissimi che porterebbero ad una decisa accelerazione degli aspetti rivendicativi e secessionisti, verso i quali «la Svp mostra di allinearsi e il Pd di non contrastarli». È un attacco in profondità, questo portato ieri dallo schieramento. E che richiama alla necessità di tenere insieme i tre fronti aperti: doppio passaporto, autodeterminazione e richiesta di competenze prefettizie. «Separandoli - hanno aggiunto Forest, Giovannetti e Lillo - si rischia di non percepire l’intensità dell’offensiva». Che appare sì elettoralistica, soprattutto nell’acquiescenza Svp nei confronti delle sue componenti oltranziste interne e dei suoi oppositori esterni, ma che piove in un momento di smarrimento del gruppo italiano, preso dentro una fase di incertezza politica nazionale. «E proprio in questa luce - ha insistito Urzì - appare sempre più evidente l’assenza di una posizione netta e chiara da parte del Pd, alleato di giunta. Al quale è proprio giunta la richiesta Svp di svuotare le competenze del commissario del governo come condizione, sembra, per garantire gli accordi elettorali e la spartizione dei collegi». Soprattutto il doppio passaporto è, nella visione del centrodestra italiano, un tema mal posto e mal gestito.

«Perché la concessione è erga omnes, verso tutti quelli che posseggono determinati requisiti all’estero, oppure è indirizzata ad una popolazione che è maggioranza in una singola provincia: e allora diventa uno strumento rivendicativo. Come se - hanno osservato i quattro - l’Italia la concedesse solo al Canton Ticino e solo agli italiani di lì e non a tutti gli italiani all’estero in determinate situazioni». Sarebbe dunque strumentale affermare che il tema è marginale. È invece come agitare una clava in un negozio di cristalleria. «Il governo intervenga e il Pd non taccia come sempre», chiedono Urzì e gli altri. (p.c.)















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