«Basta con tavolini sedie ed ombrelloni lungo via Portici»

Lettere di protesta dei cittadini al sindaco: stop allo scempio Duschek (Verdi): un insieme architettonico da difendere



MERANO. Le attività commerciali, ristoranti e bar, che si affacciano sul corso Libertà ma in particolare lungo la via Portici sgomitano e usando la politica dei piccoli passi continuano ad allargare la loro superficie di vendita sul suolo pubblico sotto lo sguardo accondiscendente dell'amministrazione comunale. I partiti di opposizione, Pd e Verdi in particolare, da tempo hanno puntato il dito contro questo fenomeno, chiedendo lumi all'assessorato che gestisce l'occupazione di suolo pubblico. Obiettivo è quello di sapere se l'allargamento di tavolini, sedie e ombrelloni sia, da una parte autorizzato e dall'altra regolarmente pagato. Ora sulla questione però iniziano a prendere posizione anche dei cittadini, che scrivono direttamente al sindaco Günther Januth.

L'idea di dare alla città un regolamento sull'arredo urbano da usare, pare secondo alcuni, essere arrivato davvero tardi o non essere sufficiente per contenere questi fenomeni. D'altra parte va però anche detto che senza una ristorazione e bar attivi e vitali diventa difficile rendere attrattivo il centro città e invogliare i residenti a riappropriarsi delle strade libere dal traffico.

L'ultima segnalazione viene resa pubblica dal consigliere comunale Kurt Duschek, che segnala le proteste di un cittadino di Bolzano inviate al primo cittadino.

«Sono stato di recente a Merano - si legge nella email - e mi sono trovato davanti uno spettacolo davvero inaspettato sotto i Portici. Cosa? Uno stupefacente allargamento delle strutture gastronomiche nella zona più caratteristica della città. Con questo scritto voglio protestare contro questo sviluppo inaccettabile. Ma come è possibile consentire un tale scempio nel cuore storico di Merano? Con un cinismo piatto l'amministrazione comunale da una parte sostiene simposi e iniziative sull'architettura di qualità e sull'uso ragionato degli spazi e poi fuori dalla propria porta consente il fiorire di stand di vario genere, dal musicale al gastronomico».

«Questo proliferare di attività gastronomiche lungo i Portici senza alcuna vergogna avviene senza che Comune, giunta, Hgv ma anche ufficio belle arti facciano nulla. Il centro storico di Merano, Portici per primi, sono un ensemble architettonico da difendere», chiude Duschek.

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