LA STORIA

Batosta da 40 mila euro per l’inquilino Ipes

Nel 2009 Gianluigi Giunta, oggi 81 anni, ha dimenticato di dichiarare d’aver dato la residenza alla donna che poi ha sposato



BOLZANO. Da qualche mese Gianluigi Giunta è sprofondato in un incubo. Il pensionato 81enne vive da 35 anni in un appartamento Ipes in via Cagliari. Nove anni fa "Gigi" ha commesso una disattenzione per la quale ora gli è stato presentato un conto salatissimo.  

«Dodici anni fa – spiega Giunta – ho perso mia moglie e tre anni più tardi ho conosciuto una donna romena, che veniva a resettare casa mia. Una donna in gamba, che aveva altri lavori part-time e io ho acconsentito a concederle la residenza anagrafica a casa mia. Avrebbe dovuto durare solo un anno, invece, ci siamo entrambi dimenticati di procedere alla cancellazione della residenza stessa».

Una mancanza, non c’è dubbio. Ma quanto grave questa mancanza sia stata grave, Gigi lo ha capito qualche mese fa, quando l’Ipes se n’è accorta, ha fatto due calcoli e ha “invitato” l’ottantunenne a versare quanto dovuto per i nove anni in cui la donna, inquilina non dichiarata, ha vissuto nell’alloggio di via Cagliari: 18 mila euro.

A Gigi, che sul suo corpo porta ben visibili i segni di un grave infortunio subito sul lavoro, è venuto un colpo. Ma certo non immaginava che il conto finale sarebbe stato ben più salato. Oltre il doppio. «Mi è stato comunicato – rivela con la voce spazzata dalla commozione – che, per il debito accumulato, devo all’Ipes 38.137,43 euro». Un macigno sotto cui Giunta è rimasto schiacciato. E la soluzione proposta da Ipes, irremovibile rispetto alle proprie richieste, non è certo una strada percorribile, per Gigi. «Mi è stata concessa la possibilità di rateizzare la cifra in 60 mesi – continua il pensionato –, che, calcolatrice alla mano e senza contare gli interessi, fanno una rata di oltre 635 euro al mese. Una follia. Io prendo poco più di mille euro di pensione, 382 già li devo pagare d’affitto per me e a questi ora vanno aggiunti i circa 200 euro della donna che ho sposato meno di due anni fa. Come potrei pagare una rata simile? Ho chiesto aiuto a molti, anche alla Caritas, ma nessuna via d’uscita è stata trovata. E all’Ipes non vogliono sentire ragioni. Io ho sbagliato e voglio pagare, ma come posso farlo a queste condizioni? Vi prego, aiutatemi».













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