Bbt: pronto nel 2026, costa 14 miliardi

Bergmeister: «Le proteste a Trento? Carenza di informazioni. In Bassa tracciato semi-interrato e rumori ridotti del 50%»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Konrad Bergmeister, amministratore delegato di nomina austriaca della «Bbt Se», sorride. Un’opera da 9,7 miliardi (14,2 con le tratte d’accesso fino a Verona) non può lasciare indifferenti. Anche perché ci cambierà la vita. In questa fase si tratta soprattutto di gestire i conflitti e mediare. «Quando venne realizzata la linea ferroviaria nel 1859 erano tutti perplessi. I residenti ne capirono i vantaggi, davvero enormi, solo pochi anni dopo. I benefici del Tunnel di base saranno legati soprattutto alla salute: oggi dal Brennero passano 2 milioni di tonnellate di merci, il 70% su strada e il 30% su rotaia. Bisogna far sì che accada il contrario».

A Trento sabato ci sarà una maxi-protesta dei No Tav con una delegazione altoatesina. A Bolzano, invece, tutto (o quasi) tace. Perché?

«Le rispondo con un esempio. Nel 2006 ci siamo confrontati con proteste - piuttosto dure - in val di Vizze. Avevamo una valle intera contro. Nel 2007 abbiamo fatto 150 presentazioni per spiegare il progetto e poi, con un accorgimento tecnico sul versante austriaco, abbiamo ritoccato il tracciato. Le proteste vanno ascoltate ma poi bisogna studiare, reagire e proporre delle contromosse. Oggi in val di Vizze sono tutti contenti».

È normale, quindi, che grandi progetti infrastrutturali come questo non vengano capiti?

«Sì, perché non si vedono risultati immediati».

A Trento e Rovereto, quindi, bisogna solo colmare le attuali lacune informative?

«Sì, noi abbiamo l’Osservatorio ambientale dal 2004, in Trentino è una novità. Bisogna ascoltare, capire e spiegare bene i concetti chiave a tutti».

In Bassa Atesina i sindaci sostengono di non sapere se sia meglio una tratta d’accesso a cielo aperto o in galleria. I dubbi sono legittimi?

«I sindaci fanno bene a chiedere tutte le garazie del caso. Ma soprattutto un progetto preliminare, che oggi ancora non c’è».

In Bassa quale potrebbe essere la soluzione?

«Un tracciato semi-interrato (un metro o un metro e mezzo) sul modello Benelux. I rumori vengono abbattuti della metà e si salvaguardano le falde».

Il tunnel di base - da Tulfes a Fortezza - sarà aperto davvero nel 2026?

«Direi proprio di sì. Dei 230 chilometri previsti ne sono stati scavati 42, quindi siamo in linea con i tempi. In Italia, tra due settimane, scadono i termini per l’ultimo appalto: a febbraio conosceremo i vincitori».

Cosa prevede esattamente il nuovo lotto?

«Le ultime tratte del cunicolo esplorativo (14 km) e delle due canne principali (36 km), da Mules fino al confine. Serviranno 9 anni. Il bando è di 1,4 miliardi di euro».

Dei 14,2 miliardi di euro (tratte d’accesso incluse) quanti saranno pagati dall’Italia?

«Il finanziamento europeo copre il 40 per cento del totale, quindi potremo contare su 5,68 miliardi. L’Austria contribuirà con circa 3 mentre all’Italia resteranno, più o meno, 5 miliardi».

Traffico merci e traffico passeggeri: con il Bbt che velocità dobbiamo aspettarci?

«Per il traffico merci da 120 a 160 chilometri orari e per il traffico passeggeri fino a 250 chilometri orari».

Qual è la data a cui è legato di più di questi primi anni di lavoro per il Bbt?

« Ce ne sono due: il 30 agosto 2007 che segna l’inizio dei lavori e il 28 aprile 2008 quando venne Napolitano e sottolineò la necessità di avere coraggio per prendere decisioni orientate al futuro. Come il Bbt».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità