Beach volley: condannato Pichler Rolle

L'ex vicesindaco dovrà risarcire 50 mila euro, assolti Spagnolli e la giunta


Francesca Gonzato


BOLZANO. Il Comune verrà risarcito per gli 82 mila euro concessi al torneo di beach volley. Pesante condanna della Corte dei Conti all'ex vicesindaco Pichler Rolle, all'organizzatore Anrather, al segretario generale Travaglia e alla funzionaria Agosti. Assolta la giunta. Il conto più pesante è per Pichler Rolle, condannato a risarcire 50 mila euro.

E' stata depositata ieri la sentenza della Corte dei Conti sulla vicenda del finanziamento comunale di 82.900 euro all'evento-flop del luglio 2008 sui Prati del Talvera, costato in tutto 224.900 euro. Un documento pesante, sia per i risarcimenti stabiliti, sia per il tenore delle motivazione portate dai giudici.

Si parla di una vicenda caratterizzata da «opacità», dove la volontà dell'allora vicesindaco e assessore allo Sport Pichler Rolle di sostenere a tutti i costi l'iniziativa, avrebbe provocato una gestione anomala della pratica (di fatto, sostiene la sentenza, non c'è stata una vera e propria istruttoria). Come si ricorderà, l'idea del torneo fu di Elena Artioli, allora consigliera comunale Svp con una delega per il "city marketing". L'Artioli - che oggi è consigliera provinciale della Lega nord - non è stata però coinvolta dall'inchiesta.

Secondo la Corte dei Conti, i tecnici comunali avrebbero accettato di essere scavalcati (Agosti) da Pichler Rolle e hanno dato l'avallo ai provvedimenti senza effettuare verifiche a posteriori (Travaglia). LA SENTENZA. Questa la decisione del collegio dei giudici Marinaro, Thomaseth e Pallaoro. Pichler Rolle e Kurt Anrather, rappresentante dell'agenzia organizzatrice «Sports & more», sono condannati in solido a risarcire al Comune il danno erariale di 82.900 euro: di questi, 50.000 vengono chiesti a Pichler Rolle, 32.900 ad Anrather (personalmente e all'agenzia).

Il segretario generale Antonio Travaglia e Roberta Agosti, ex responsabile del servizio di promozione turistica del Comune, sono stati condannati in via sussidiaria a risarcire 20.727 euro e 8290 euro. Assolti i componenti della giunta della scorsa legislatura presenti al momento dell'approvazione della delibera di finanziamento: sindaco Luigi Spagnolli, Ladinser, Pagani, Repetto, Pasquali, Rottensteiner e Schönsberg.

Nell'assoluzione della giunta la sezione giurisdizionale di Bolzano si è discostata dalla richiesta del sostituto procuratore contabile Robert Schülmers, che proponeva una condanna di 3500 euro per ogni componente della giunta. A sindaco e assessori viene comunque chiesta la compensazione delle spese legali. Nella sentenza la decisione del Comune di finanziare il torneo di beach volley sui prati del Talvera nel luglio 2008 viene analizzata e censurata sotto un duplice profilo: l'iter amministrativo e il flop dell'evento.

LA RICOSTRUZIONE. Le norme vietano l'erogazione di sovvenzioni pubbliche a soggetti che esercitano attività commerciali. Ma i giudici contabili smontano l'impostazione data dalle difese, secondo cui il Comune non ha deliberato un contributo, ma avrebbe co-finanziato un evento che avrebbe dovuto garantire un eccellente ritorno internazionale di immagine alla città. Nella delibera si prospettavano infatti «forti interventi mediatici» e questa, viene sottolineata nella sentenza, era la garanzia portata da Anrather e fatta propria da Pichler Rolle. Ma, sono impietosi i giudici, l'evento è stato un flop: la copertura informativa è arrivata solo dai media locali.

Per quanto riguarda l'iter, si legge che il comportamento di Pichler Rolle era «inteso a favorire in ogni modo Anrath, impedendo una reale istruttoria della pratica». Il primo promemoria di Pichler Rolle in giunta non recava, viene sottolineato, la dicitura della «persona di riferimento per la decisione della giunta», che doveva essere Roberta Agosti. Quest'ultima, secondo i giudici contabili, ha dato prova di «macroscopica e inescusabile accondiscendenza. Si lasciava deprivare della propria potestà istruttoria». L'assoluzione della giunta: c'erano spie rivelatrici che potevano essere colte (assenza di referente nel promemoria) ma il comportamento «pur censurabile» non è ritenuto sufficente per individuare colpa grave.

IL SINDACO. Spagnolli per il momento non commenta la sentenza: «Non mi è stata ancora notificata e mi stupisco che sia già pubblica». Spagnolli ha sempre difeso il finanziamento e all'avvio dell'inchiesta contabile si sfogò: «E' singolare che alla fine da tutta questa vicenda sia rimasta fuori Elena Artioli che come city marketing aveva voluto la manifestazione».













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