Beatificazione vicina per Maria von Mörl, la mistica di Caldaro

La Diocesi ha iniziato la raccolta di testimonianze tra i fedeli Le attribuiscono diversi guarigioni e attirò 50 mila pellegrini


di Massimiliano Bona


CALDARO. Beatificazione vicina per Maria von Mörl, la mistica caldarese che visse nell’Ottocento in Oltradige e che il 4 febbraio 1834 ricevette le stigmate, al pari del fondatore del suo Ordine, San Francesco d’Assisi. Alla donna vengono riconosciute, per intercessione, numerose guarigioni e la Diocesi, per completare l’iter necessario in questi casi, ha iniziato una raccolta di testimonianze tra i fedeli.

Nel “Folium diocesanum”, il bollettino ufficiale della Diocesi di Bolzano-Bressanone, è stata pubblicata la domanda formale. In base ai criteri del diritto canonico vigente sulle cause di beatificazione e santificazione, che vede Andrea Ambrosi nei panni di postulatore della causa, è stato deciso di avviare la procedura d’indagine. «Pertanto i fedeli sono invitati - spiega in una nota la Diocesi - ad inviare, se ne sono in possesso, lettere, testimonianze o altre comunicazioni al tribunale diocesano, in piazza Duomo 2, entro il 31 luglio 2015».

Soprattutto i più giovani non possono conoscere bene la storia, per certi versi affascinante, di Maria von Mörl, nata nel 1812 e morta nel 1868. La mistica caldarese aveva otto sorelle. Il giorno della sua nascita fu battezzata con il nome Maria Catharina Barbara. Secondo il registro anagrafico, suo padre apparteneva a una famiglia nobile, mentre la mamma era di estrazione borghese. Dalla biografia su Maria emerge che già dall’età di cinque anni era piuttosto cagionevole di salute.

Dopo gli anni trascorsi alla scuola dell’obbligo Maria von Mörl fu mandata a Cles in val di Non per imparare l’ italiano, lingua che con il tempo imparò anche ad amare. Al termine di questo periodo di studio morì la madre, che non riuscì a superare il parto per la nascita del nono figlio. Di lì a poco Maria dovette assumersi grandi responsabilità per sostituirla soprattutto nel rapporto con le sorelle minori.

Negli anni seguenti Maria fu affidata al padre Francescano Johannes Kapistran Soyer, che divenne presto il suo confessore e la sua guida spirituale, almeno fino alla morte, nel 1865.

All’età di diciotto anni Maria von Mörl, grazie all’intercessione del suo padre spirituale, fu accettata nell’Ordine secolare delle Terziarie francescane. Alla fine del 1830 Maria si ammalò gravemente. La malattia e la sofferenza la accompagnarono fino al termine della sua vita. Nel 1831, durante la solennità della «Purificazione di Maria Santissima Candelora», padre Kapistran le diede la comunione. Al termine della celebrazione Maria ebbe una “visione estatica”: questo fenomeno si è ripetè, poi, fino agli ultimi giorni della sua vita e ciò provocò con il passare dei mesi un continuo andirivieni di fedeli. Tutti, all’epoca, volevano vedere da vicino e parlare con la mistica caldarese. Secondo i racconti dell’epoca da fine luglio a metà settembre del 1833 si recarono a Caldaro dai 40 ai 50 mila pellegrini. Nel 1841 Maria lasciò la sua casa natale per andare a vivere fino alla morte dalle suore terziarie francescane. Morì nella notte dell’11 gennaio 1868 e fu sepolta nella chiesa delle suore Terziarie a Caldaro. Più avanti i suoi resti vennero sepolti nell’anticamera del cimitero di Caldaro.

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