IL METRÒ

«Bell'idea ma paga Pantalone»

Durnwalder ai Comuni: non è facile trovare 200 milioni



CALDARO. «Sì, sì, l’idea non è male. Certo che tra il dire e il fare...». Luis Durnwalder è cauto. Le amministrazioni comunali di Caldaro, Appiano e Bolzano hanno mostrato un entusiasmo quasi contagioso, presentando lo studio di fattibilità del metrò di superficie tra Caldaro e il capoluogo. Ma evidentemente il contagio non ha ancora raggiunto palazzo Widmann - e chissà se lo raggiungerà mai. Il tono del presidente è infatti molto diverso da quello dei sindaci. Durnwalder mette il dito nella piaga: «L’idea è bella ma duecento milioni non si trovano così facilmente come dicono. E poi ci sono problemi tecnici, i passaggi sui terreni... Diciamo che per ora è un’idea degna di essere approfondita».

Da parte loro, i tre sindaci e i rispettivi assessori hanno puntato sulla compattezza con la quale la proposta è portata avanti. Lo ricorda ad esempio Manfred Schullian, assessore al traffico del Comune di Caldaro: «Presentando lo studio di fattibilità abbiamo dimostrato che il progetto non è più un’utopia. La proposta è valida ed è portata avanti da tre intere comunità. Se sommiamo gli abitanti di Bolzano, Appiano e Caldaro raggiungiamo un quarto della popolazione altoatesina...». Lo stesso argomento viene usato dal sindaco di Bolzano, Luigi Spagnolli: «Qui si parla di un progetto che interessa 125 mila residenti, più i turisti. È la prima volta che la Provincia riceve una proposta dai Comuni con un sostegno così forte». E Wilfried Battisti Matscher, sindaco caldarese, aggiunge: «Una Provincia che spende 50 milioni per il tunnel di Ora e più di 150 per quello di Monte San Benedetto, a Merano, non può dire di no a 200 milioni per 125 mila persone».

Tutti argomenti che però non impressionano Durnwalder: «Il tunnel di Merano serve a 30 mila persone. Vorrei proprio sapere quanti bolzanini useranno il metrò da e per Caldaro... Se contiamo anche tutti gli abitanti del capoluogo certo che arriviamo a 125 mila persone, ma allora mettiamoci anche quelli di Brunico...». Non solo: «L’idea del tram non è nuova, se ne parla da anni. Adesso almeno c’è una proposta concreta e unitaria di tre Comuni. Una novità interessante. Però è anche vero che questi si uniscono sempre purché poi a pagare sia Pantalone. Quello che posso dire con certezza è che prima o poi si farà qualcosa per migliorare la situazione del traffico tra l’Oltradige e Bolzano. Che forma avranno questi interventi, però, è ancora presto per dirlo».

Più diplomatico l’assessore provinciale ai trasporti, Thomas Widmann: «Siamo pronti a valutare questo progetto come tutti quelli innovativi - dice - e il primo passo sarà chiarire il rapporto tra costo e uso dell’impianto. In Germania l’ente pubblico si assume l’85% dei costi ma solo se l’uso è superiore all’investimento. La stessa cosa va fatta per l’Oltradige».













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