Bessone: «Stanco di ubbidire» 

Lega nel caos. Dopo l’abbandono di Vettori, molto critici l’assessore provinciale e Rita Mattei. È scontro duro col commissario Bosatra «Vuole imporre Paolo Zenorini come portavoce. Sono delusissimo». Frattura col deputato Maturi e i consiglieri comunali di Bolzano: «Idee diverse»


Paolo Campopstrini


Bolzano. «Ogni lunedì mi prendo la mia dose di bacchettate da Bosatra. Anche qualcosa di più... Ma io per ora resto». Ha un attimo di incertezza, Massimo Bessone. Poi sorride. Ecco, è forse questa sua leggerezza di toni che sembra mandare in bestia il commissario mandato da via Bellerio, Milano. Quindi Vettori non lo seguite, lei e Rita Mattei? «Io resto qui a litigare. Rita non so... Rita che fai? (è accanto a lui in consiglio ndr) Bene, lei resta».

Ma è deluso l’assessore. Lo ammette: «Deluso è dir poco. Ero commissario e mi hanno rimosso. E io ubbidisco. Ero pronto per fare il vicepresidente e hanno scelto Vettorato. E io ubbidisco. Loro ordinano e io eseguo. La Lega è così, prendere o lasciare. E poi dica: in quale partito non si litiga?»

Cosa dovrebbe capitare ancora perché lei segua Vettori? «Qualcosa che non è ancora capitato. Aspetto...». Intanto a Bessone hanno tolto pure l'ospedale, passandolo a Widmann. Tira una brutta aria tra i padani. Oddio, sono mesi che tira. Da una parte la cavalleria leggera: Vettori, Mattei, Bessone. Dall'altra la falange Maturi. Con l’onorevole c’è Nevola, che era stato messo in una buonissima posizione in lista alle provinciali ma non è passato, poi Masocco e i giovani col prurito alle mani e infine il gruppo Laives: Vettorato, il vicepresidente provinciale, e soprattutto Paolo Zenorini. Quest’ultimo è lo snodo di gran parte del flusso di insofferenze tra Vettori e il commissario Bosatra. Ad ogni riunione del lunedì arrivava la proposta dai vertici: facciamo Zenorini portavoce regionale della Lega. Farlo, significava spostare significativamente gli equilibri, già precari, tra i due gruppi. Farlo, voleva e vuole dire che c'è un vincitore assoluto: Maturi. E uno che perde: Vettori.

Ogni lunedì sera in direzione, lo scontro. Su Zenorini ma anche su tutto il resto. Ieri Carlo Vettori non aveva più all’occhiello l'Alberto da Giussano: «A dire il vero ho sempre avuto l’aquilotto della Provincia. E prima quello della Lazio...».

Ora, un poco più a freddo, il consigliere che ha deciso l’altro pomeriggio di uscire dal Carroccio, la prende alla larga. Niente accuse a Bosatra, auguri di buon proseguimento a Maturi e a tutti gli altri. Dunque? «Dunque io sono sempre stato un sopportato. E fin dall’inizio. Ho combattuto, ho discusso, ho preso insulti e spallate. Basta, via. Così libero tutti». Spallate tante. Vettori è l'unico bolzanino in consiglio. Poteva fare il candidato sindaco: niente. Poteva essere messo bene in vista nella lista per le provinciali: niente. A guardare oggi l’elenco dei candidati leghisti c'è da farsi venire i brividi, fossimo stati lettori di gialli. Trentadue i nomi, Vettori 32esimo. Eppure è passato. «Non avrebbero voluto neanche metterlo» sussurra un amico. Questo è stato uno smacco per la falange. Ma, visto che Maturi ha imparato in fretta i meccanismi della politica di lungo corso, questa era una sconfitta da non lavare subito ma da sanare con cerchi concentrici di aggiramento dai lati. L’asse, infatti, si è subito saldato: a Roma l'onorevole con il suo mentore Andrea Crippa, vicesegretario nazionale; a Milano, Maurizio Bosatra, neo commissario, cinghia di trasmissione diretta con Salvini. Vettori non poteva che finire schiacciato. Anche perché, sopratraccia rispetto alle dinamiche personali e alle palesi antipatie, c'è un filo politico molto preciso e una contrapposizione non sanabile. Da un lato la nuova Lega del “prima gli italiani” è pronta a caricarsi sulle spalle i voti del vecchio blocco storico della destra italiana a Bolzano, quello di Mitolo, Holzmann e anche Biancofiore; dall'altro lato la “nouvelle vague” di Vettori, uomo della nuova generazione altoatesina, moglie tedesca, figli bilingui, pronto a superare le antiche trincee etniche in nome di “prima gli altoatesini”. Da qui le mal sopportate ( dal gruppo egemone) presenze del consigliere alle manifestazioni degli Schützen, l’attenzione alla spending review istituzionale che prevede anche il depotenziamento della prefettura e le spinte per una soluzione del nodo toponomastica: «E certo, dicevo: facciamo qualcosa. C'è una legge da scrivere, c'è un capitolo da chiudere. Niente. Tutto fermo. Guardate cosa ha fatto o proposto la Lega in termini normativi. Nulla». E perché ? «La ragione è che uno decide e gli altri devono eseguire. Capisco che la Lega sia un partito verticistico ma Bolzano non è Milano o Roma».

Dai consiglieri pure un sussurro polemico sullo stile di manovra dei vertici: «Anche in Comune: si va solo contro. Ci si vede e si ragiona così: come possiamo dare addosso? Giusto, questa tattica si può capire. Ma poi ci vogliono anche idee. Non solo sul tram ma anche in provincia...». Insomma è anche questione di stile. Vettori e Bessone, mutatis mutandis, ne hanno uno, gli altri un altro. Dicono che un assessore provinciale leghista abbia bussato a Philipp Achammer l’altra settimana: «Scusi, Obmann, noi usciamo dalla Lega ma assicuriamo l'appoggio alla maggioranza. Non è che potrebbe esserci anche un rimpasto?» Del tipo: in giunta Bessone e Mattei, fuori Vettorato. Ma l'episodio è smentito dai tre. «Non ne so nulla» abbozza Vettori. Che si considera ora battitore libero: «C'è una maggioranza così: 15 più tre più 1. L'uno è lui, come il trequartista dietro le punte. Ora ognuno si guarda le spalle. Ogni parola verrà vagliata, ogni atteggiamento preso in esame. È probabile che la prossima riunione, lunedì sera non sarà una passeggiata per nessuno. «Siete lì solo per Salvini» è l’affermazione più ripetibile detta su Bessone e gli altri da mesi. Ora Maurizio Bosatra andrà giù duro ma, anche, proverà a non scavare trincee ancora più profonde. La Lega non può permettersi di non avere più il numero sufficiente di consiglieri per stare in giunta. Ma certe cose non si dimenticheranno.

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