Biancofiore pronta a rottamare il Pdl: «Meglio Forza Italia»

Per il sottosegretario «accadrà tutto velocemente» Scibelli: «Giusto separarsi». Lillo: «Ne sarei contento»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Berlusconi sembra ormai pronto a staccare la spina al Pdl e a ripartire da una nuova versione di Forza Italia. E Michaela Biancofiore, sottosegretario per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione e “fedelissima” di Silvio, non vede l’ora che ciò avvenga per far tornare il partito ai fasti di un tempo. «Io sono e mi sono sempre sentita di Forza Italia - ha commentato ieri la Biancofiore, subito dopo essere atterrata all’aeroporto di Milano - anche se ho vissuto in prima linea anche l’esperienza del Pdl». Anche sui tempi di questo “ritorno alle origini” Michaela Biancofiore è assolutamente ottimista: «Certo che credo che si possa fare - sottolinea - e anche velocemente. Di più per ora non voglio dire ma la sostanza delle cose è chiara ormai a tutti».

Ciò che resta del Pdl in Alto Adige la pensa esattamente come Michaela.

Il capogruppo in consiglio comunale a Bolzano Enrico Lillo sostiene la sua leader: «Abbiamo vissuto con una certa difficoltà e sofferenza il passaggio al Pdl e il fatto che oggi si discuta di un possibile ritorno a Forza Italia certo non mi lascia indifferente. Sarebbe un po’ come tornare a casa. Diamo comunque tempo al tempo, ma il Pdl, dopo la pesante sconfitta rimediata alle ultime amministrative, deve sicuramente interrogarsi sulla strada migliore da imboccare per il futuro».

Decisamente più netta la posizione del consigliere comunale Gerardo Scibelli: «Sarei letteralmente entusiasta, non solo felice, di un ritorno alle origini. Serve una struttura leggera, anche se ben radicata sul territorio, per ritrovare i valori e lo spirito del 1994, quando nacque Forza Italia». Secondo Scibelli gli ex “azzurri” hanno pagato a caro prezzo la fusione con An: «Abbiamo perso molto in termini di liberismo e incrementato statalismo e partitocrazia. Forza Italia ci ha solo rimesso e anche per questo considero l’esperienza del Pdl al capolinea ormai da anni. Dall’uscita dai ranghi di Fini per intenderci. Forse dovevamo decidere il ritorno a Forza Italia già allora». La decisione di Berlusconi di allargare la riunione dell’altroieri a tutti i big pidiellini aveva - secondo i bene informati - soprattutto l’obiettivo di sedare i malumori interni, sempre più evidenti, di fronte al progetto di un nuovo soggetto politico. Del quale, in realtà, si sa ancora poco o nulla. Si parla infatti di «Forza Italia 2.0» per sottolineare la volontà di tornare al passato ma all’insegna del rinnovamento, anche dei dirigenti del partito sparsi sul territorio. Secondo alcuni esponenti di spicco del partito non si può nemmeno escludere l’azzeramento dei coordinatori regionali che nelle intenzioni dell’ex premier Berlusconi dovrebbero essere sostituiti da imprenditori capaci di raccogliere fondi a sostegno del nuovo soggetto politico. L’obiettivo di Berlusconi sembra piuttosto chiaro: un vero partito azienda, che cancelli il Pdl (tessere, organigrammi e bilancio). Berlusconi ha indicato la strada: «Non voglio più coordinatori. Voglio un amministratore delegato che coordini i venti referenti regionali». Ogni “coordinamento regionale” - secondo Brlusconi - potrebbe avere la sua partita Iva e occuparsi delle questioni amministrative.

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