Bimba autistica di 8 anni salvata  da due agenti dal gelido Isarco 

Storia a lieto fine. La piccola ha otto anni ed è fuggita di casa ieri mattina. Dopo tre ore di ricerche è stata avvistata nel fiume, con l’acqua ormai alla vita. L’intervento dell’equipaggio  della Squadra Volanti ha evitato la tragedia all’ultimo secondo


paolo tagliente


Bolzano. Tutto come in un film. la scomparsa, l’allarme, la paura e poi, il salvataggio in extremis e il lieto fine. ma ieri mattina, a bolzano, non si stava girando un film e l’equipaggio di una volante della questura, una vita, l’ha salvata per davvero. quella di una bimba di soli otto anni che s’era allontanata da casa circa tre ore prima, verso le 7 del mattino, e che sarebbe stata trascinata via dalle acque dell’isarco se i soccorritori fossero arrivati anche con solo qualche secondo di ritardo.

La richiesta d’aiuto

Attorno alle 7 di ieri mattina, alla sala operativa della questura, è arrivata la chiamata di un padre disperato. La figlia, approfittando di un momento di disattenzione del genitore, impegnato in un lavoro domestico, era uscita di casa e si era allontanata. C’era un particolare che rendeva la scomparsa particolarmente allarmante: la piccola è affetta da autismo. Occorreva muoversi in fretta e, ovviamente, tenere conto del disturbo della bimba per scegliere le strategie di ricerca. La segnalazione è stata diramata a tutte le Forze di Polizia e agli altri soggetti pubblici rientranti nell’apposito piano per scomparsi . Intanto, altri equipaggi della Squadra Volante e personale dell’Ufficio Minori della Questura hanno raggiunto la palazzina in vive al famiglia della bambina e hanno iniziato a setacciare una vasta area tutt’attorno all’edificio.

I controlli sugli autobus

Nella preziosa raccolta di ogni elemento che potesse essere utile alla ricerca, gli agenti hanno appreso dal papà che la piccola ama moltissimo gli spostamenti con l’autobus e così, sotto la lente delle forze dell’ordine sono finiti anche alcuni bus di linea le cui fermate si trovano vicine alla casa della bimba scomparsa. Si è presa in considerazione, insomma, la possibilità che potesse essere salita su un mezzo pubblico, ma tutte le verifiche non hanno dato alcun esito.

La svolta decisiva

Attorno alle 10.30, alla centrale della questura è arrivata la telefonata di una donna che stava portando a si trovava in via Lungo Isarco destro. La signora non aveva potuto non notare la presenza di una bambina che, tutta sola, se ne stava sulle rive del fiume. Non solo. La donna aveva anche notato che la bimba, la cui descrizione corrispondeva a quella della piccola scomparsa, si era tolta le scarpe e aveva messo i piedi in acqua, apparentemente intenzionata ad andare avanti. A quel punto, numerose volanti sono state dirottate nel tratto di Lungo Isarco destro a sud di via Similaun. I primi ad arrivare sul posto, è la volante con l’assistente capo Stefania Zeoli e l’agente Daniele D’urso e, ai loro occhi, si presenta un’immagine agghiacciante: la bimba era ormai entrata in acqua fino oltre alla vita, incurante della forte corrente dell’Isarco che, in ogni istante, avrebbe potuto trascinarla via. Occorreva fare in fretta, insomma, ma senza perdere la calma e senza spaventare la bimba. «Abbiamo visto la piccola che era immersa fino alla vita, tutto bagnata – spiega Zeoli – e per lei era un gioco, ma stava rischiando la vita perché, in questo momento, l’acqua nel fiume è tanta e anche un secondo di ritardo sarebbe stato fatale». Alla luce della situazione e della condizione della bambina, i due poliziotti hanno cercato di attirare la sua attenzione senza spaventarla, chiamandola per nome, ma lei li ha ignorati continuando a giocare nel fiume. A quel punto, Zeoli e D’Urso hanno capito che non c’era più tempo da perdere e, scesi sulla riva, tenendosi per mano sono riusciti ad afferrare la bimba, ormai in situazione precaria e infreddolita, che li ha subito abbracciati. Subito asciugata e avvolta in una coperta termica, la bimba - che indossava solo una canottiere e le mutandine – è stata riscaldata e poi portata casa sua per essere riconsegnata ai genitori. Tale è stata la gioia della madre che, per qualche istante, si è temuto potesse essere stata colta da un malore.

Il sindacato Siulp

Parole di gratitudine, quelle che Mario Deriu, segretario provinciale del Siul, rivolge ai colleghi protagonisti del rocambolesco salvataggio. «Qualora ci fosse il bisogno di ricordare lo spirito di dedizione con cui operano i poliziotti – scrive Deriu – , per l’ennesima volta, grazie alla perfetta sintonia operativa tra la Sala Operativa e la pattuglia della Squadra Volante della Questura di Bolzano, si è riusciti a trarre in salvo la giovane bimba che rischiava di annegare nel fiume Isarco. I simili recenti fatti di cronaca ci ricordano quanto sia utile e indispensabile l’elemento tempestività oltre a una spiccata dote umana accompagnata da una qualificata capacità di intervento. Questo è quello che, anche in questa occasione, hanno mostrato i poliziotti della Squadra Volante e della Sala Operativa. A loro – conclude – va un riconoscimento morale e formale da parte dell’intera collettività».

Il precedente

All’inizio di marzo dello scorso anno, quasi nello stesso punto, un altro componente della Squadra Volante della questura di Bolzano era stato protagonista di un altro salvataggio. In quell’occasione era stato Alex Benvenuti (al suo secondo salvataggio) ad entrare nelle gelide acque dell’Isarco per recuperare un cinquantenne bolzanino che s’era gettato nel fiume per togliersi la vita. Anche in quel caso, l’intervento di Benvenuti era arrivato all’ultimo secondo.













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