CALDARO/APPIANO

Blue Whale, in Bassa Atesina la prima denuncia

Sarebbe arrivato anche in Alto Adige il pericoloso gioco pensato da alcuni assassini per i giovanissimi



APPIANO/CALDARO. Adescano gli adolescenti sui social o sul web e rimangono in contatto con loro attraverso il cellulare. Insistono fino a riuscire a coinvolgerli in uno spaventoso gioco di 50 giorni che incita i ragazzini a ferirsi e mettersi in condizioni di estremo pericolo. Fino alla morte - talvolta - come atto liberatorio. È il delirante meccanismo chiamato Blue Whale che pare essere arrivato anche in Alto Adige. Dopo il servizio mandato in onda dalla trasmissione televisiva Le Iene alcune mamme hanno improvvisamente compreso alcuni comportamenti strani dei figli. Una denuncia è stata presentata alla polizia di Bolzano e la squadra mobile comandata da Giuseppe Tricarico ci sta lavorando con la doverosa attenzione.

Ad essere coinvolta sarebbe una ragazzina che frequenta una scuola media dell'Oltradige ma ci potrebbero essere ulteriori collegamenti in zona. Il passaparola è uno degli elementi più pericolosi di questa spirale. La ragazzina sarebbe arrivata alla quarta settimana del gioco procurandosi moltissimi tagli. Insieme ad un'amica si sarebbero segnate un palmo della mano con un coccio di vetro spiegando ai genitori di essere rimaste vittime di un incidente con un bicchiere durante la pausa pranzo in mensa. Dopo aver visto il programma di Mediaset, però, una delle mamme si è precipitata in questura per vederci chiaro. Ci sarebbero altri casi in Bassa Atesina da verificare. Un adolescente, per esempio, si sarebbe tagliato il labbro. «Siamo impegnati nel verificare l'effettivo coinvolgimento dei ragazzi in Blue Whale - chiarisce Tricarico - cercando di identificare chi li avrebbe contattati». In gergo si chiama "curatore" o "elemento zero" ed è la persona che pianifica le pericolosissime sfide. «I minori non devono assolutamente prestarsi a queste dinamiche, sul web nemmeno per scherzo. Le sfide sono molto pericolose: è un meccanismo criminale». Gli unici consigli da ascoltare sono quelli della polizia.













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