Bolzano è la città  più cara: stangata  da 600 euro

Bolzano. Il capoluogo altoatesino è in testa a molte classifiche, anche a quella delle città più care. Cosa di cui i bolzanini farebbero volentieri a meno. L'Istat ha diffuso ieri i dati dell'inflazio...



Bolzano. Il capoluogo altoatesino è in testa a molte classifiche, anche a quella delle città più care. Cosa di cui i bolzanini farebbero volentieri a meno.

L'Istat ha diffuso ieri i dati dell'inflazione delle regioni e dei capoluoghi di regione e comuni con più di 150 mila abitanti, in base ai quali l'Unione nazionale consumatori ha stilato la classifica delle città e delle regioni più care d'Italia, in termini di aumento del costo della vita.

Secondo lo studio dell'associazione di consumatori, in testa alla classifica dei capoluoghi e delle città con più di 150 mila abitanti più care in termini di rincari, si conferma Bolzano che, con un'inflazione a +1,8%, ha la maggior spesa aggiuntiva, equivalente, per una famiglia tipo, a 598 euro su base annua.

Al secondo posto, Brescia dove il rialzo dei prezzi dell'1,5%, determina un aumento del costo della vita, per la famiglia media, pari a 440 euro; terza Verona, dove, pur essendoci un'inflazione superiore a Brescia, +1,6%, l'aggravio annuo di spesa è inferiore, pari a 421 euro.

La città più conveniente, in termini di minori rincari, è, invece, Perugia dove l'inflazione a +0,3% genera un esborso addizionale annuo di 67 euro. Al secondo posto Reggio Calabria (+0,5%, pari a 94 euro) e al terzo Cagliari, +0,6%, con un aumento del costo della vita pari a 118 euro.

In testa alla classifica delle regioni dove la vita costa di più, in termini di maggior spesa, il Trentino Alto Adige, che con l'inflazione a +1,5 registra, per una famiglia tipo, una batosta pari a 425 euro su base annua. Segue la Lombardia, dove l'incremento dei prezzi pari all'1,2% implica un'impennata del costo della vita pari a 342 euro, terza la Liguria, dove, pur essendoci un'inflazione all'1,5%, pari al Trentino, si ha un salasso annuo di 332 euro.

L'Umbria è la regione con meno rincari, con un'inflazione dello 0,5% che si traduce in una spesa aggiuntiva di 108 euro.

Il costo elevato della vita nel capoluogo è confermato anche dai dati diffusi ieri dal Comune: ad aprile a Bolzano l'indice generale dei prezzi al consumo per l'intera collettività - Nic con tabacchi - è cresciuto dello 0,1% rispetto allo scorso mese di marzo, mentre rispetto ad aprile 2018 segna +1,8% (lo scorso marzo questo valore era +1,6%). I corrispondenti valori dell'indice NIC senza tabacchi questo mese sono rispettivamente: +0,2% e +1,9%.

Il maggior incremento tendenziale (cioè rispetto allo stesso mese dell'anno precedente) si registra ad aprile nell'abitazione, acqua, energia e combustibili (+4,8%), seguita dalle divisioni servizi ricettivi e di ristorazione (+3,5%), trasporti (+3,2%) e bevande alcoliche e tabacchi (+2,6%). In ribasso rispetto ad aprile 2018 appaiono le divisioni comunicazioni (-9,7%) e ricreazione, spettacolo e cultura (-0,6%).













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