Bolzano è multietnica. Stranieri triplicati in 10 anni: sono 13.498

Dal 2001 ad oggi il numero degli stranieri è quasi triplicato, erano 4.613 e sono 13.498 (il 13% di tutti i residenti). In continuo aumento le donne che fanno le badanti.


Valeria Frangipane


BOLZANO. Una città che cresce e invecchia. Sempre più multietnica. Un dato emerge su tutti: dal 2001 ad oggi il numero degli stranieri è quasi triplicato, erano 4.613 e sono 13.498 (il 13% di tutti i residenti). In continuo aumento le donne che fanno le badanti.
Questa la fotografia di Bolzano che emerge dall'analisi dei dati dello studio sull'andamento e sulla struttura della popolazione del capoluogo elaborata dall'ufficio statistica del Comune, presentata dall'assessore Chiara Pasquali.
La curiosità: è nato a Bolzano solo il 50,3% di chi ci abita, il restante 50% è costituito da altoatesini che sono arrivati in città dal resto della provincia (12,3%), dal Veneto (7,9%) e dal Trentino (5,6%).
Il 14,8% invece è nato all'estero.
Gli stranieri residenti a Bolzano sono infatti 13.498, più donne (6.994) che uomini (6.504).
Nel corso degli ultimi anni si è riscontrato anche un sensibile aumento della quota di donne straniere.
La Pasquali spiega che il dato è facilmente comprensibile se pensiamo al numero sempre più alto di badanti (soprattutto moldave ed ucraine) che vivono all'interno delle nostre famiglie per assistere le persone anziane.
Se esaminiamo poi la composizione della popolazione straniera vediamo come alla fine del 2010 la realtà multietnica fosse alquanto spiccata: fino a quella data erano state rilevate, infatti, 117 cittadinanze diverse. I paesi di provenienza più rappresentati, per cui gli stranieri maggiormente presenti in città, sono nell'ordine albanesi con 2.445 immigrati (18,1%), marocchini 1.603 (11,9%), pakistani 873 (6,5%), rumeni 783 (5,8%), tedeschi 632 (4,7%), ucraini 596 (4,4%), peruviani 585 (4,3%), e moldavi 572 (4,2%). Il trend attuale vede un forte aumento di immigrati dal Pakistan (+15,5% rispetto al 2009), dalla Romania (+11,7%) e dall'Ucraina (+10,2%), impennate di arrivi dalla Moldavia (+20,9%) e dalla Cina (+19,1%), in sensibile calo invece l'immigrazione da India e Bangladesh.
Se poi si passa ad analizzare la composizione di queste comunità straniere - in particolare ucraini, moldavi e cinesi - per i criteri di sesso, età e stato civile e si rapportano i profili che ne risultano a determinati settori della realtà percepibile nell'attuale sviluppo della realtà socio-economica nella città, emergono inequivocabili "vocazioni" lavorative-professionali di queste comunità a fronte di precise esigenze ed opportunità che la città esprime. Un'immigrazione professionalmente e numericamente determinata dal complessivo "sistema Bolzano" che porta - come detto - la stragrande maggioranza di donne moldave ed ucraine a lavorare nelle nostre case soprattutto come badanti.
In quest'ottica spiccano, in particolare per la comunità ucraina, soprattutto tre profili: le donne sono cinque volte di più degli uomini, hanno un'età media di quasi 47 anni (contro i 33 anni degli uomini) e sono per il 88% nubili. Le donne immigrate dalla Moldavia sono tre volte di più degli uomini arrivati dallo stesso paese, hanno un'età media di 36 anni (contro i 29 anni degli uomini) e nell'85% dei casi sono nubili.

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