viabilità

Bolzano, agosto da bollino rosso. Caramaschi ai sindaci: «Costretti a chiudere» 

Presentata l’ordinanza: prevede che dall’1 agosto, quando i garage saranno pieni al 90%, scattino i blocchi per step. Il sindaco: appello ai turisti a venire col bus


antonella mattioli


BOLZANO. «Il sindaco di Cornedo minaccia di chiudere la strada all’altezza del bivio per la Val d’Ega? Lo faccia. Non capisco sinceramente la reazione di Albin Kofler di fronte alla nostra decisione di chiudere al traffico in entrata ponte Campiglio e ponte Virgolo (esclusi i residenti con bollino verde e verde/bianco e i fornitori) e dirottare le auto nel parcheggio Siberia ai Piani e in Fiera a Bolzano sud, quando i garage del centro saranno pieni al 90%. Lo facciamo durante il Mercatino di Natale e nessuno ha mai avuto nulla da obiettare. Purtroppo, il fatto di essere a pochi mesi dalle elezioni provinciali, aumenta il livello delle polemiche». Così il sindaco Renzo Caramaschi replica alle critiche e alle minacce del sindaco di Cornedo, preoccupato per le ripercussioni sui comuni limitrofi dell’ordinanza che entrerà in vigore il primo agosto e, a livello sperimentale, durerà fino a fine mese.

Convocati i sindaci

Toni molti più concilianti quelli usati nella riunione convocata dallo stesso Caramaschi, presenti il vicesindaco Luis Walcher e l’assessore alla mobilità Stefano Fattor, con i sindaci dei paesi limitrofi: oltre a Cornedo, Terlano, San Genesio, Vadena, Sarentino. Obiettivo: spiegare la necessità e l’urgenza di adottare l’ordinanza ad agosto, mese di forte presenza turistica, alla quale quest’anno si aggiungono 39 cantieri stradali e, dal 7 al 12 agosto, la chiusura della ferrovia per lavori sulla tratta Bolzano-Trento e fino al 22 tra Brennero e Innsbruck. I treni saranno sostituiti dai bus - si calcola che saranno 30 all’ora - che transitando per via Garibaldi, appesantiranno ulteriormente il traffico sull’arteria. Di qui l’appello ai sindaci affinché, attraverso le associazioni turistiche, invitino gli ospiti ad usare i mezzi pubblici per raggiungere il capoluogo.

L’ordinanza

Il testo dell’ordinanza è stato presentato anche alla commissione comunale mobilità e domani alle categorie economiche. Ricordiamo che prevede blocchi per step: quando i garage del centro saranno pieni al 90%, si chiuderà innanzitutto via Mayr Nusser, dirottando le auto al garage Centro; se non sarà sufficiente, scatteranno i blocchi a ponte Campiglio e ponte Virgolo con deviazione del traffico al parcheggio Siberia e in Fiera; come extrema ratio, si prevede anche la chiusura di via Renon all’altezza della stazione a valle.

Dopo mesi di studi, verifiche, simulazioni, i tecnici sono giunti alla conclusione che queste siano le uniche soluzioni emergenziali possibili, in una città che non ha una variante. Per cui il rischio è che qualsiasi provvedimento si adotti, abbia come unico risultato di spostare il traffico da un quartiere all’altro.

La rinuncia alla variante

«Caramaschi - ricorda da Laives il sindaco Christian Bianchi - nel 2018 ha commesso un errore madornale, accettando la cancellazione del progetto della variante alla statale 12, in cambio della promessa dell’A22 in galleria. Adesso ci vuole un documento impegnativo della giunta provinciale che affidi immediatamente l’incarico per il progetto definitivo ed esecutivo della variante; poi i soldi si troveranno, come si trovano sempre dove si vuole». Critiche simili arrivano da Alessandro Forest, consigliere comunale di FdI: «Un’occasione persa». Ma Caramaschi va su tutte le furie ogni volta che gli si parla della variante: «Ben venga, se ci sono i soldi. Ma non è una priorità. Comunque, il vicepresidente della giunta provinciale Giuliano Vettorato aveva assicurato che avrebbe trovato i finanziamenti: sono passati i mesi e non ho più sentito niente». Sulla necessità da parte della Provincia di dare priorità alle grandi opere viarie di Bolzano, insiste anche l’assessore Fattor, ricordando che finora si è sempre investito in periferia.

La replica di Kompatscher

«La verità - risponde il governatore - è che ogni volta che si fa qualcosa, da Bolzano arrivano solo no. No al tram; no questo non lo vogliamo; e poi, ci vorrebbe ben altro. Noi ce la mettiamo tutta: facciamo i progetti e troviamo i soldi. Qualche esempio: della nuova stazione ferroviaria di San Giacomo beneficia Bolzano; il tunnel di Monte Tondo si fa a Bolzano. Di più non possiamo fare».

 













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