Bolzano: Albrigo (Ctcu) indagato per diffamazione

Nella denuncia di un'agenzia immobiliare anche accuse di minacce


Mario Bertoldi


BOLZANO. Maurizio Albrigo, presidente del Centro Tutela Consumatori Utenti di Bolzano, è indagato con le ipotesi di reato di minacce e diffamazione. E' la conseguenza della querela depositata dall'avvocato Giancarlo Massari per conto di una agenzia immobiliare bolzanina, la «Sweet Home». Finisce così davanti al giudice penale, con risvolti impensabili sino a pochi mesi fa, una controversia civilistica legata al pagamento di una provvigione in ragione della compravendita di un immobile. L'agenzia «Sweet Home» ha deciso di presentare denuncia penale per essere finita nella cosiddetta «Black list» (cioè «lista nera») pubblicata sul sito internet del Centro Tutela Consumatori Utenti e, ovviamente, consultabile da tutti. Al Ctcu si era rivolta l'acquirente dell'immobile che non intendeva soddisfare le richieste economiche dell'agenzia. Il Centro Tutela Consumatori Utenti intervenne con una lettera a firma del presidenmte Maurizio Albrigo (datata 5 ottobre 2010) avanzando una richiesta di conciliazione ed arbitrato in toni ultimativi e con la minaccia che se non vi fosse stata risposta entro dieci giorni l'agenzia immobiliare in questione sarebbe finita automaticamente nella cosiddetta «lista nera» pubblicata sul sito del Centro Tutela e dedicata a soggetti indicati come autori di «pratiche commerciali scorrette e rifiuto di conciliazione». La strategia Ctcu provocò l'immediata reazione legale dell'avvocato Massari che, proprio pochi giorni prima, aveva diffidato l'associazione dal procedere come indicato. In realtà la diffida venne ignorata e l'agenzia immobiliare in questione finì nella «Black list» che si prefiggeva di mettere in guardia l'utente dall'avere in futuro rapporti commerciali con i soggetti indicati. L'agenzia immobiliare in questione si trovò in buona compagnia in quanto nella cosiddetta «lista nera» altri soggetti anche rilevanti sotto il profilo economico e commerciale (c'erano tra gli altri anche un paio di banche altoatesine e Poste Italiane). Solo dopo otto giorni di pubblicazione nella «lista nera» e l'annuncio dell'agenzia immobiliare di voler coinvolgere la magistratura penale nella vicenda, il Centro tutela consumatori utenti decideva di cancellare la pubblicazione via web sostenendo (in una lettera a firma del direttore Walther Andreaus) che l'iniziativa aveva l'unico scopo «di rendere pubblici e trasparenti determinati comportamenti adottati da soggetti terzi con i quali i consumatori nostri associati sono entrati in contatto». Il passo indietro del Ctcu si è però rivelato tardivo in quanto l'agenzia immobiliare ha comunque rilevato un notevole danno di immagine riscontrando gli estremi della denuncia penale per minaccia e diffamazione aggravata. Successivamente l'agenzia «Sweet Home» ha intenzione di chiedere in sede civile anche il risarcimento per il danno commerciale e di immagine. L'iter giudiziario è ora nelle mani del sostituto procuratore Giancarlo Bramante che molto probabilmente, già nei prossimi giorni, provvederà a convocare alcuni protagonisti di questa vicenda. Nel frattempo non è neppure escluso che altri operatori commerciali finiti nella cosiddetta «Black list» (che per il momento resta sospesa) decidano di attivarsi legalmente, proponendo così un fronte più ampio di accusa.

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