PAURA SUL RENON

Bolzano, apre le porte della funiviaBloccato dagli altri passeggeri

Paura per il gesto di uno squilibrato durante la discesa dall'altopiano del Renon


Mario Bertoldi


BOLZANO. Il viaggio verso Bolzano sulla moderna cabinovia del Renon ieri mattina si è trasformato in un incubo per un gruppetto di otto viaggiatori. Tutto è accaduto attorno alle 7.30 poco dopo il secondo pilone dell’impianto in direzione Bolzano.

Uno dei passeggeri, conosciuto sull’altipiano per problemi psichici, si è improvvisamente avventato sulle porte automatiche della cabina nel tentativo di aprirle. L’uomo, di circa 45 anni, di corporatura robusta e forte, non ha fornito spiegazioni. Era agitato, molto agitato. Voleva aprire le porte automatiche, forse con l’intenzione di buttarsi nel vuoto anche se non ha mai fatto riferimento alla volontà di farla finita.

Durante il viaggio le porte automatiche delle cabine sono ovviamente bloccate con un sistema pneumatico che non prevede possibilità di forzatura. Qualche viaggiatore ha però avuto la sensazione che l’individuo, anche grazie alla sua forza fisica, avrebbe potuto raggiungere l’obbiettivo. In effetti le porte della cabina si sono aperte per una decina di centimetri dando la sensazione che avrebbero potuto cedere a fronte della pressione esercitata. In realtà, secondo le assicurazioni dei responsabili tecnici, il blocco di sicurezza non avrebbe permesso di oltrepassare un certo limite nell’apertura forzata.

Per i viaggiatori presenti nella cabina, però, il trasferimento in funivia verso Bolzano è diventato sempre più drammatico. Per tutto il viaggio l’individuo, fuori di sè, è stato tenuto bloccato da due persone. L’uomo non ha reagito e ha accettato di attendere la conclusione del viaggio in piedi ed in silenzio, sebbene continuamente «trattenuto». Nel frattempo una signora, visibilmente sotto shock, ha attivato il sistema di comunicazione con la sala operativa della stazione a valle i cui operatori si erano accorti di quanto stava accadendo grazie alle telecamere di servizio.

E’ seguito un tentativo di dissuadere l’uomo da possibili gesti insani mentre veniva allertato il 118 che ha subito inviato alla stazione bolzanina dell’impianto un’ ambulanza. Giunto a destinazione, l’uomo è stato immediatamente consegnato al personale sanitario e trasferito nel reparto psichiatrico dell’ospedale per una cura in grado di fronteggiare la crisi. Tutto, insomma, è finito per il meglio anche se alcuni viaggiatori hanno evidenziato i momenti drammatici vissuti, con la paura che effettivamente potesse accadere qualcosa di irreparabile. «Mi sono chiesta cosa avrebbe potuto accadere se quell’uomo si fosse trovato in cabina con alcuni ragazzini in procinto di andare a scuola» rileva una signora che ha segnalato l’ accaduto all’ufficio mobilità della Provincia.

Sul fronte sicurezza, però, i tecnici della cabinovia del Renon sono rassicuranti. «Le porte della cabina non avrebbero mai potuto essere aperte - puntualizza l’ingegner Giorgio Pilotti della Leitner - dopo una certa tolleranza di pochi centimetri, il blocco è totale e insuperabile». Già qualche mese fa qualcuno, completamente ubriaco, ha cercato durante un viaggio notturno di forzare le porte. Senza riuscirci.













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