Bolzano, arrestato imprenditore che molestava le dipendenti

Le ripetute segnalazioni nei confronti dell'uomo di 68 anni hanno portato all'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare



BOLZANO. E’ finito in carcere perchè il «vizietto» di allungare le mani sulle proprie dipendenti era diventato ormai cronico, almeno a detta delle vittime degli abusi. E’ stato proprio il pericolo di continua reiterazione del reato a convincere il giudice delle indagini preliminari Isabella Martin ad accogliere la richiesta di emissione di un’ordinanza di custodia cautelare. Così l’altra mattina i carabinieri hanno bloccato a Bolzano un imprenditore di 68 anni che è stato accompagnato in carcere.
 Questa mattina comparirà davanti al giudice per l’udienza di garanzia. Per il momento l’accusa è di violenza sessuale, seppur nell’ipotesi più lieve. Ad accusarlo ci sono cinque donne straniere, dipendenti dell’impresa dell’indagato.
 L’uomo (le cui generalità per il momento sono coperte da uno stretto riserbo degli inquirenti) avrebbe approfittato della sua posizione per abusare sessualmente delle sue dipendenti.
 Non si tratta di vere e proprie violenze sessuali in senso stretto, ma di molestie, palpeggiamenti, toccamenti. Le vittime hanno denunciato una situazione comunque pesante anche perchè con il trascorrere del tempo i casi sarebbero via via aumentati. Sino a quando una delle lavoratrici prese di mira ha deciso di vuotare il sacco e di denunciare pubblicamente quanto avveniva in azienda.
 L’inchiesta è curata dal sostituto procuratore Donatella Marchesini che è stata investita del caso e ha ascoltato personalmente le presunte parti lese di questa vicenda.
 Per il momento la difesa non ha ancora deciso come affrontare il procedimento anche se già questa mattina, in occasione dell’udienza di garanzia, l’inquisito potrebbe decidere di rispondere a tutte le domande del giudice cercando di far cadere i presuposti che hanno portato all’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare. Molto dipenderà dell’atteggiamento dell’imprenditore inquisito che potrebbe anche decidere «un profilo basso» per cercare di ottenere almeno la concessione degli arresti domiciliari.
 Secondo la Procura il racconto delle donne prese di mira (sono tutte straniere) si sarebbe dimostrato attendibile nel senso che tutte le verifiche incrociate disposte dagli inquirenti non hanno evidenziato situazioni contraddittorie e dunque non credibili. Al contrario, il racconto reso agli inquirenti bolzanini dalle cinque malcapitate sarebbe stato sempre lineare e preciso













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