Bolzano capitale della cultura Durnwalder prende tempo

Difesa d’ufficio dei soldi spesi da Tommasini e Kasslatter-Mur: « Ma senza Venezia, serve un progetto forte» L’opposizione attacca ancora sui finanziamenti. Sigismondi: «Quanto è stato dato ad Alto Adige Marketing?»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. In una giornata tutto sommato interlocutoria, nella quale il governatore altoatesino Luis Durnwalder ha bocciato le candidature di Venezia e dell’Euregio prendendosi una pausa di riflessione per una eventuale candidatura locale (Bolzano in pole, Bressanone e Merano in subordine) per la capitale della cultura nel 2019, la proposta più lungimirante viene dal segretario generale della Uil Toni Serafini. «Spetta all’Italia designare e ospitare la capitale europea della cultura nel 2019 e come capitale europea della cultura per il 2019 è candidata anche L’Aquila». Per il segretario generale della Uil, si tratta di «un progetto affascinante, che può molto aiutare la sfida della ricostruzione, che cadrà a dieci anni dal 6 aprile 2009. Penso e ritengo che tutte le città d’Italia, attraverso l’Anci (l’associazione nazionale Comuni d’Italia) dovrebbero appoggiare questa candidatura. Altro che Venezia, Trieste, Verona, Bolzano, che non hanno certo bisogno di essere sotto i riflettori europei». Il governatore altoatesino Luis Durnwalder prima ha difeso d’ufficio Tommasini e la Kasslatter sui finanziamenti. («Non sono stati buttati soldi dalla finestra»), poi ha spiegato di aver ricevuto una lettera del sindaco di Venezia Orsoni in cui si invitano le istituzioni finora coinvolte nel progetto (Comune e Provincia di Venezia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Province di Bolzano e di Trento) ad un incontro urgente per arrivare a una decisione definitiva sulla candidatura del Nordest. «Se Venezia ha difficoltà a proseguire nel progetto o non è pienamente convinta di sostenerlo è necessario sgomberare subito il campo dagli equivoci». Entro settembre va presentato il dossier per la candidatura e i tempi, quindi, sono stretti: «Serve una città che faccia da capofila e si candidi con il territorio circostante presentando un progetto adeguato e se vogliamo continuare il percorso senza Venezia dobbiamo pensare a un'alternativa». La giunta provinciale intende accelerare per arrivare a una soluzione. Dal Trentino si registrano aperture per una candidatura comune, mentre Innsbruck temporeggia. Sull'offerta culturale Durnwalder ha ribadito che l'Alto Adige può vantare molte eccellenze: «dalla rete museale al forte di Fortezza, dalle best practices come "green region" alle Dolomiti patrimonio Unesco». Duro invece il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Alberto Sigismondi che vuole risposte precise sui finanziamenti. «Per l’assessore Tommasini è stato speso finora 1 milione di euro ma si fatica a mettere in chiaro per cosa e a chi siano stati devoluti. Sarebbe bene sapere, oltre ai finanziamenti concessi a coop e associazioni, a quanto ammonti il finanziamento concesso ad Alto Adige Marketing e per quali incarichi. Possibile inoltre che al Comune di Bolzano non interessi consultare una "distinta delle spese" effettuate dalla Provincia per la promozione dell'evento? Chi è il responsabile del procedimento per la città di Bolzano? Nel bilancio preventivo 2012 il Comune aveva inserito 100 mila euro. Quanti ne sono stati spesi? Sembra pochi, ma perché? Se non si vuole partecipare perché questo progetto infastidisce qualche potentato politico bisogna avere il coraggio di dirlo». Donato Seppi di Unitalia vuole fare luce sulle spese già sostenute. «Finora sono state documentate spese per 500 mila euro e quindi ho chiesto, in un’interrogazione, come sono stati spesi o come verranno spesi gli importi mancanti. In particolare sono state indicate 204 mila euro di uscite a fronte di una spesa prevista di 600 mila euro nel 2011 e 215 mila euro a fronte di 380 mila euro previsti nel 2012. Che fine hanno fatto i restanti importi? Dal prospetto si evince che sono stati spesi 14.400 euro per la cerimonia di Fondazione. Come sono stati spesi, nel dettaglio, questi soldi? Come viene spesa la quota associativa di 30 mila euro annui?».

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