BOLZANO

Bolzano, cassintegrato finisce sul lastrico per una multa

Deve pagare 800 euro ma i vigili non possono rateizzare la contravvenzione: "Qualcuno mi aiuti"



«Più che alla legge, mi appello al buon senso». Marino Vilardo sventola una multa da ottocento euro. Una cifra considerevole per chiunque, figurarsi per un operaio in cassa integrazione (Vilardo lavora alle acciaierie Valbruna, dov’è anche rappresentante sindacale) che deve tirare avanti la famiglia con mille euro al mese.
L’operaio non contesta la contravvenzione, ma avrebbe voluto pagarla a rate per «assorbire» meglio il colpo. Quando si è rivolto alla polizia municipale, si è sentito rispondere che la rateizzazione è concessa solo allo scadere del termine di 60 giorni, così come previsto dal codice della strada. Ergo, la multa la puoi pagare a rate, ma su una cifra che a conti fatti risulta raddoppiata. «Cos’è? Uno scherzo?», si chiedeva ieri Vilardo. E se lo chiedereanno in molti visto che, lo affermano gli stessi vigili, sono in netto aumento i cittadini che, alle prese con problemi di liquidità, chiedono di rateizzare le contravvenzioni. Tutto è cominciato lo scorso ottobre: «Mi è scaduta l’assicurazione dell’auto - spiega Vilardo - ma proprio in quei giorni ho avuto un serio problema familiare, tanto che mi sono dimenticato di pagare il premio. Il 16 novembre - spiega l’operaio - ricevo una chiamata dalla mia assicurazione, che mi avvisa del mancato pagamento. A quel punto mi precipito a saldare e poi porto il tagliando nell’automobile».
Ma lì è arrivata la prima brutta sorpresa: «Trovo una multa sul parabrezza, sedici euro, per la mancata esposizione del tagliando dell’assicurazione - spiega l’uomo - quindi mi reco al comando della polizia municipale, in via Galilei, per pagare subito. Mi chiedono, e non mi stupisco in verità, il documento che provi la copertura assicurativa. Torno a casa, lo prendo e torno dai vigili, ma a quel punto mi rendo conto io stesso che non reca la data reale di scadenza, il 4 ottobre, ma quella del giorno in cui ho pagato, ovvero quasi un mese e mezzo più tardi. Morale: secondo le carte sono rimasto scoperto per più dei quindici giorni consentiti dalla legge. Così adesso mi ritrovo sul groppone una contravvenzione di 794 euro, davvero troppi - dice - per uno che in questo momento non porta a casa più di mille euro».
A quel punto Vilardo cerca di limitare i danni: «Ho chiesto alla polizia municipale di poter pagare a rate la multa, ma mi sono sentito rispondere che la rateizzazione è consentita solo dopo la scadenza dei 60 giorni, termine oltre il quale, però, la multa di fatto raddoppia». Insomma, oltre al danno, Marino Vilardo si sente vittima di una beffa: «E adesso non so cosa fare».
Dal comando della polizia municipale di Bolzano spiegano che, da parte loro, non c’è alcuno strumento normativo per andare incontro alle esigenze del signor Vilardo, il cui caso è noto: «Il codice della strada è chiaro su questo punto - spiega il capitano Martin Schwienbacher, vice comandante dei vigili urbani e delegato del Comune per questo settore - la sanzione deve essere pagata entro sessanta giorni e non può essere rateizzata. Oltre questo termine, quando il titolo diventa esecutivo, è facoltà dell’amministrazione comunale (e non un obbligo) offrire una rateizzazione. Devo dire - spiega Schwienbacher - che ultimamente sono numerose le persone che chiedono di poter pagare a rate. Credo che anche questo - commenta Schwienbacher - sia un chiaro segnale della crisi economica».
Una procedura del tutto simile viene utilizzata dal comando della polizia municipale di Trento: «Rateizzare le contravvenzioni prima dei 60 giorni non è possibile, proprio in virtù di quanto afferma il codice della strada - spiegano - oltre questo termine si può fare richiesta, ma una risposta positiva è a discrezione del comando, non c’è alcun obbligo. Normalmente viene concessa a chi può provare di non aver un reddito sufficiente per coprire subito la somma o chi - concludono - sta attraversando un periodo di difficoltà economica».













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