Bolzano: Chirurgia riduce i servizie chiude alla sera per mancanza di medici

Flavio Girardi, direttore medico del San Maurizio, ammette: «Manca personale, sarà così tutto luglio. I servizi? Sono ridotti ma garantiti»



BOLZANO. Da una settimana il quarto piano dell’ospedale - una parte di Chirurgia - la sera manda a casa i pazienti e dopo le 20 spegne la luce e chiude i battenti. Flavio Girardi, direttore medico del San Maurizio, ammette: «Manca personale, sarà così tutto luglio. I servizi? Sono ridotti ma garantiti».
Ma che succede in Chirurgia? «Niente di grave e nulla di allarmante. Succede che per una momentanea carenza di medici ed infermieri dovuta a malattie, gravidanze a cui va ad aggiungersi lo smaltimento delle ferie estive non riusciamo a garantire la turnazione di personale e così abbiamo deciso di ridurre - solo in un settore - la quota di pazienti ricoverati. Andremo avanti così tutto luglio. Ad agosto e settembre la faccenda dovrebbe migliorare. Ci scusiamo con gli eventuali disguidi». Da chiedersi, a questo punto, se tutto questo c’entri con l’accorpamento delle due Chirurgie in un unico reparto. «C’entra in minima parte, dopotutto il nuovo reparto esiste solo da pochi mesi. Da gennaio - precisa Girardi - la direzione medica del San Maurizio ha lavorato fianco a fianco con il primario Federico Martin per ridisegnare, ripensare ed ottimizzare il lavoro in corsia. Siamo passati da due mondi che procedevano paralleli, offrendo le stesse prestazioni, ad un’unica soluzione che evita doppioni. Abbiamo suddiviso i 64 posti letto in due aree ad intensità di cura differenziata: la prima per ricoveri brevi (21 letti), la seconda per ricoveri lunghi (43 letti). La prima area che sta al famoso quarto piano, quella di cui stiamo parlando, è stata impostata sul day-hospital e sulla week-surgery (pazienti con ricoveri fino a cinque giorni) mentre la seconda area - che sta al quinto piano - è dedicata a pazienti che hanno prospettive di ricovero che superano i cinque giorni. In questo periodo sta succedendo che ci troviamo per forza di cose costretti a ridurre la quota di pazienti ricoverati al quarto piano dove per tutto luglio funzionerà solo il day surgery». In parole povere? «Chi viene operato di giorno - e parliamo di piccoli interventi come l’asportazione di ernie o di cisti - viene dimesso la sera dopo le 20. Nessuno resta in corsia per più di un giorno e nessuno ci resta la notte anche perchè, per mancanza di personale, non c’è turno di notte». E se il paziente sta male dopo le 20 che fa? «Passa semplicemente dal quarto a quinto piano. Come vedete abbiamo solo ridotto moderatamente l’attività». Theiner, quando ha presentato l’accorpamento dei due reparti, ha parlato di «vantaggi innegabili sia in termini d’ottimizzazione dei processi clinici terapeutici che di riduzione dei costi e razionalizzazione delle risorse umane impiegate». Ma è possibile, dottor Girardi, che la Chirurgia del San Maurizio si trovi costretta ad acrobazie organizzative e ad improbabili ottimizzazioni quando in certi ospedali di periferia si largheggia? «Sentite questo è quel che pensate voi, io faccio solamente il mio lavoro».
Quindi tutt’un’altra questione.
Ulli Mair, consigliera provinciale dei Freiheitlichen, in un’interrogazione chiede se è vero che da sette anni il reparto di Terapia intensiva del S. Maurizio è gestito da un primario pro tempore e come mai non esiste un primariato ordinario ed infine quando arriverà il nuovo primario del reparto di Anestesia e se si pensa di unire i due primariati. Theiner risponde spiegando che il primario in carica, Oswald Mayr è direttore dell’Asl unica: «Il posto per legge resta riservato a lui, il concorso non può essere bandito».

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